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In A senza Lotito, per Mezzaroma “è un’ipotesi” ma c’è il complicato nodo riforma multiproprietà

La Salernitana e la questione multiproprietà. Un tema ormai trito e ritrito. Il regolamento è chiaro e non va interpretato:  la Salernitana può ambire al salto di categoria, non la sua attuale proprietà che in caso di promozione dovrebbe lasciare entro un lasso temporale di tre mesi il pacchetto azionario. A che prezzo? “Lo decidiamo noi, non l’acquirente”, ha recentemente replicato Lotito al riguardo. Vero… in parte. E il co-patron granata – le cui capacità in ambito strettamente commerciale hanno pochi eguali – lo sa perfettamente. Fissare un prezzo oggettivamente fuori mercato vuol dire avere poche possibilità di reperire acquirenti seri pronti a bussare alla porta. Il prezzo, insomma, è determinato dall’incontro di domanda ed offerta. In base al valore di mercato dell’organico, del brand e del cosiddetto “avviamento” (vale a dire il titolo sportivo) non avendo la Salernitana la proprietà di beni materiali. E non dall’ammontare degli investimenti fatti in questi anni. Ammesso ci sia la reale volontà di vendere, mai annunciata ufficialmente da parte dei due co-proprietari del club.

Anzi, dalle parole di Marco Mezzaroma pronunciate ieri a LiraTv (clicca QUI) si evince una netta inversione di tendenza rispetto al passato: “Ho iniziato questa avventura con lui e non la proseguirò da solo”, aveva sempre replicato il più giovane dei due soci a chi gli prospettava uno scenario eventuale senza il numero uno della Lazio al suo fianco. Da ieri, invece, per Mezzaroma “continuare alla presidenza della Salernitana in caso di A e senza Lotito è sicuramente è un’ipotesi nel momento in cui verrebbe tolto un paletto che riteniamo eccessivo”. Il riferimento è alla norma sulla parentela entro il quarto grado. Il tema sarà probabilmente oggetto di discussione nei prossimi Consigli Federali ma l’ostracismo di Gravina sul tema multiproprietà è ben noto. “Generano conflitti di interesse”, l’opinione del numero uno di Via Allegri al riguardo. Riuscirà Lotito a fargli cambiare idea? Tutto da verificare. Lo stesso Lotito, peraltro, s’era espresso con scetticismo nell’ultima occasione di confronto pubblico con la stampa: “Riformare l’articolo 16 bis è sbagliato, se c’è un rapporto diretto tra due proprietà non è intelligente dal punto di vista del buon senso. L’attuale norma prevede di non avere centri d’interesse comuni che vanno al di là dell’aspetto formale. Immaginate le dietrologie in un’eventuale sfida Lazio-Salernitana”. Gravina s’è sempre detto favorevole alle squadre B in serie C ma con modalità diverse rispetto a quelle frettolosamente concepite la scorsa estate dalla fallimentare gestione commissariale della FIGC. Sulla stessa lunghezza d’onda la componente tecnica federale capeggiata da Damiano Tommasi (presidente AssoCalciatori) che ha recentemente punzecchiato Lotito sulla questione Pro Piacenza. Insomma il percorso di riforma dell’articolo 16bis delle NOIF si preannuncia quantomeno tortuoso. Di certo non immediato ed imminente.

1 Commento

1 Commento

  1. mai satellite della lazio

    19/02/2019 at 15:17

    Inversione di tendenza dettata dall’urgenza di tappare la falla ed evitare di perdere quei pochi che ancora li seguono speranzosi. Tentativo ridicolo dopo il.mare.di offese e bugie. Gravina non allarghera’ mai le maglie delle NOIF …e la Triade avra’ intanto preso altro tempo e restera’qui almeno altri due tre anni. Ormai hanno CREDIBILITA’ ZERO.
    P.s. ricordo pochi mesi fa Lotito (“Sono contrario alle seconde squadre in Lega Pro, poi la Lazio ha gia’ la Salernitana). Una citta’intera si e’ fatta prendere in giro per anni …ancora per quanto? L’anno prossimo dopo Fabiani come capro espiatorio.. gli asini che volano?

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