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La Salernitana e i fattori… ponderabili: da Djuric a DiGe, quanti errori di valutazione

Il caso, la fatalità, la sfortuna. Insomma i “fattori imponderabili”. Un ritornello stantio e stucchevole, buono per ogni stagione della Salernitana. O meglio, per quelle caratterizzate dalla mancanza di risultati e che inevitabilmente nascondono errate valutazioni in sede di allestimento dell’organico. Scelte per cui bisognerebbe metterci la faccia con una seria autocritica ed una necessaria assunzione di responsabilità.

Tra gli altri, probabilmente i due calciatori che hanno maggiormente disatteso le aspettative sono Milan Djuric e Davide Di Gennaro. Il gigante bosniaco può far comunque valere l’attenuante di non esser mai stato un bomber di primo pelo, sebbene Lotito lo avesse presentato con ben altre caratteristiche: “Chi ha detto che manca il bomber da 20 gol? Abbiamo Djuric, li farà lui”, tuonò perentorio il co-patron ai nostri microfoni nelle battute finali del mercato estivo. “Non vendo sogni, ma solide realtà”. O forse illusioni. Perché così va catalogata la speranza che l’ex Cesena potesse timbrare 20 volte il cartellino dopo averlo fatto 34 volte in B… ma in ben 186 presenze! “Chi conosce la mia storia sa che negli ultimi due anni ho avuto tantissimi problemi fisici”. Tradotto in numeri: appena 28 presenze nell’ultimo anno e mezzo, cioè da quando Djuric ha lasciato Cesena. Insomma che il bosniaco non fosse un cecchino infallibile né che fosse reduce da un periodo di brillante condizione atletica (con l’aggravante di essere arrivato a fine agosto) di certo non può essere ascritto alla voce “fattori imponderabili”.

Discorso analogo per Davide Di Gennaro, nella passata stagione alla Lazio capace di racimolare la miseria di 186 minuti complessivi tra campionato ed Europa League. Che il centrocampista ex Cagliari avesse fatto tremenda fatica a metabolizzare il salto all’indietro di categoria lo si percepiva in maniera tangibile già nei saloni del Melià di Milano dove arrivò in prima persona per trattare il passaggio al Parma, poi sfumato. Lotito lo ha praticamente messo davanti ad una scelta obbligata: andare a Salerno o restare a Formello a pascolare. Non proprio la maniera migliore per motivare un calciatore, già falcidiato da tantissimi infortuni. Di Gennaro ci ha messo del suo fino a diventare una sorta di ectoplasma con gli scarpini. C’è ma non si vede, quantomeno non in campo. L’ultima da titolare un girone fa a Venezia.

E che dire di Alessandro Bernardini, uno che negli ultimi quindici mesi ha giocato la miseria di quindici minuti dopo aver già subito tanti, piccoli, infortuni nelle stagioni precedenti. Problemi che continuano a tormentare Akpa Akpro e Schiavi, i cui percorsi recenti sono sempre stati caratterizzati da svariati intoppi di natura fisica. Ultimo, ma non certo per importanza e cachet, Alessandro Rosina. Trentacinque anni suonati ed una lunghissima permanenza ai box intervallata da qualche sporadico bagliore di luce in campo. Quando i “fattori imponderabili” si riscoprono in realtà facilmente prevedibili…

1 Commento

1 Commento

  1. Michele

    19/03/2019 at 13:44

    Mazzarella dei due l’una o sono dei “tafazzi”o ………. È non ci voglio credere ma forse sono ingenuo…

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