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Varrella crede nella Salernitana: “Basta poco per risollevarsi. Masinga ragazzo d’oro”

Chi passa per Salerno difficilmente dimentica la sua esperienza. E anche un allenatore navigato come Franco Varrella, oggi tecnico della nazionale del San Marino, è rimasto legato ai colori granata. Varrella resta tifoso, Salerno “mi è rimasta nel cuore profondamente” e domani sarà spettatore interessato del primo anticipo della prima giornata di ritorno. La Salernitana va a Palermo a caccia del colpaccio e Varella sarà sul divano a supportare il suo discepolo Angelo Gregucci: “Che non solo è stato un mio giocatore ma anche un mio collaboratore a Reggio Emilia – rivela Varrella a Radio Alfa – La sua prima vera esperienza da tecnico è stata come mio secondo”. Poi Gregucci ha fatto carriera, fino ad arrivare sulla panchina della Nazionale come vice di Mancini. La chiamata della Salernitana, però, lo ha rimesso in gioco e Varrella condivide la scelta: “La piazza di Salerno è straordinaria e ti fa scattare sempre qualcosa, poi Gregucci la conosceva molto bene. Quando hai la possibilità di allenare in B in città come Salerno non puoi dire di no, anche se stai vivendo un compito importante. Gregucci ha voluto mettersi di nuovo in gioco e per lui è una grande opportunità. Per lui non sarà un problema lavorare con personalità del calibro di Lotito, da calciatore ha fatto parte di grandi squadre e sa come ci si comporta in determinate situazioni”.

Domani sarà dura perché il Palermo è la squadra più forte del campionato, però Gregucci deve tentare di portare a termine l’impresa. Anche perché i granata devono recuperare punti dopo il terribile mese di dicembre appena trascorso: “All’inizio di ogni campionato seguo la Salernitana e mi sembrava che quest’anno ci fossero i presupposti per fare più che bene. Colantuono ha avuto un buon inizio, resta da capire cosa non ha funzionato. Gregucci  è un ragazzo molto in gamba, ha fatto delle esperienze straordinarie e quindi penso possa dare un grosso contributo di entusiasmo, passione e determinazione a questa squadra. Giocare con il Palermo può essere un’arma a doppio taglio – aggiunge – perché potrebbe essere il momento giusto per reagire al momento che sta vivendo al Salernitana, dal punto di vista emozionale potrebbe essere un vantaggio. Ma il Palermo è la squadra più competitiva del campionato”.

Un torneo che appare ancora molto equilibrato, la Salernitana nonostante la crisi può ancora credere nei playoff: “La classifica in Serie B non è delle peggiori, se vinci due partite sei di nuovo a ridosso delle zone alte. Giocatori come Rosina, Schiavi e Mantovani danno garanzie, la Salernitana ha bisogno di qualcosa a metà campo che dia la serenità di costruire partendo dal basso per poi giocare le gare e dettare la condizione. Gli avversari poi sanno che all’Arechi si parte 1-0 per la Salernitana. Basta poco per risollevarsi”.

A Salerno Varrella ha allenato Phil Masinga, inevitabile esprimere il suo dolore per la scomparsa del bomber sudafricano: “L’ho ricordato inconsciamente un mese e mezzo fa quando al Salernitana perse col Brescia, guardando il risultato ricordai che io vinsi 4-1 con doppietta di Masinga. Phil era un ragazzo straordinario, di una bontà particolare. Dietro quel gol col Castel Di Sangro c’è la storia di Wembley e del ritorno in fretta e furia con l’aereo privato di Cellino. Arrivò al campo mentre facevamo riscaldamento. Io lo misi in panchina con l’idea di farlo giocare 20 minuti, lui entrò e ci fece vincere la partita. Ho un ricordo molto importante di lui”.

Oggi tecnico di San Marino, Varrella tiene anche corsi a Coverciano ed è stato docente di Stellone, prossimo avversario dei granata: “Ci sono tanti giovani allenatori bravi, ho fatto lezione a Stellone, così come a De Zerbi, Inzaghi, Gattuso. Io la partita domani sera la vedrò, Angelo mi sembra tornato a Salerno al momento giusto della sua carriera, sicuramente questo farà la differenza. La mia esperienza a San Marino? Stiamo cercando di esprimere un concetto rivoluzionario: fare in modo che i ragazzi dei club si possano allenare durante la settimana almeno una volta con me. i ritmi del campionato sono stati particolari, oggi invece c’è la volontà di inserirsi verso un mondo professionistico che vuole accogliere la nazionale a un livello europeo”.

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