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Aic ribadisce: “Evitare gare pomeridiane! Non mandate in campo giocatori senza pagarli”. Sul mercato…

Il calcio che torna, a livello professionistico, è una bella boccata d’ossigeno per una vera e propria azienda enorme, ma anche psicologicamente per il tifoso medio. Anche senza poter andare fisicamente allo stadio, sapere che la propria squadra del cuore torna a essere impegnata in un campionato, con tutti i limiti e le novità nelle condizioni di ripresa, aiuterà molti a distrarsi per qualche ora in un oggettivo momento di difficoltà e preoccupazione per il Paese.

Protagonisti della ripresa saranno i calciatori, che chiedono però tutele sulla loro salute e la possibilità di evitare partite agli orari più caldi dell’estate. A tal proposito ieri sera il vicepresidente dell’Assocalciatori, Umberto Calcagno, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio1: “Abbiamo fatto una richiesta specifica alla Lega e speriamo di avere riscontro in proposito: è opportuno evitare lo slot del pomeriggio, perché chiediamo di andare in campo ogni tre giorni ad atleti sottoposti a stress e reduci da un lungo periodo di inattività. Dobbiamo evitare le alte temperature pomeridiane di giugno e luglio, che in Italia sono rilevanti, e credo sia interesse di sistema preservare i calciatori dal pericolo infortuni: ne risentirebbe anche lo spettacolo”.

C’è pure il nodo dei contratti in scadenza al 30 giugno da risolvere, oltre a quello dei tagli degli stipendi che più di un club – nonostante il via libera alla ripresa – sembra intenzionato a portare avanti, in ragione delle perdite comunque fatte registrare in questi mesi. “Purtroppo le norme di ammissione ai campionati, non votate da AIC e AIAC ma approvate in Consiglio Federale, non ci hanno dato una mano in questo senso: dare la  possibilità di procedere ad un ricorso a fine agosto su mancati pagamenti delle mensilità di marzo e aprile, e avere la possibilità comunque di iscriversi con tale ricorso in mano, non crediamo sia corretto. Ci deve essere certezza di essere pagati e di poter fare accordi, non si può pensare di mandare in campo i calciatori senza pagare loro gli stipendi. Oggi le norme, così come sono scritte, spingono ad andare verso lunghi contenziosi. – ha aggiunto Calcagno nel corso della trasmissione Zona CesariniIl calciomercato ripartirà con la nuova stagione e siamo tarati sul primo settembre. Ci sarà purtroppo un periodo più lungo di mercato aperto con il campionato in corso, e questo a noi non è mai piaciuto perché avere trattative in corso mentre si gioca non aiuta la serenità degli spogliatoi. Ma dobbiamo anche capire che non ci sono alternative, abbiamo lavorato tanto per far ripartire la macchina e speriamo di avere preso la strada giusta, nell’augurio che la curva epidemiologica migliori, non solo per il calcio ma per tutto il Paese“.

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