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Amarcord Greco: “Questa Salernitana ce la può fare. Calaiò? Con lui un salto di qualità”

“I ricordi di quella stagione sono bellissimi, li porto nel mio cuore e rimangono indelebili. Questa partita è particolarmente sentita dai nostri tifosi e dico nostri perché li sento ancora “miei””.

E’ l’amarcord di Renato Greco, che ai microfoni di Radio Alfa, ha fatto rivivere le emozioni di quel 97/98 ai tifosi del cavalluccio, che hanno riassaporato per un attimo le gioie di quella famosa promozione in serie A. Massima serie conquistata proprio grazie all’aiuto dell’ex attaccante granata, che a Verona e al Bentegodi siglò con un goal e un assist, l’ultima vittoria in ordine di tempo sul campo dei gialloblu. Quello stesso campo che venerdì alle ore 21, gli uomini di Gregucci dovranno calpestare per far sì che la vittoria di Ascoli, non rimanga soltanto un caso fortuito, ma per dare continuità e soprattutto speranza ad una piazza demotivata. E proprio sulle tifoserie, ma soprattutto sui tifosi della Salernitana, Greco ne ha evidenziato l’importanza, ironizzando anche sul suo goal: “Fortunatamente forse per me fu il momento giusto quello dello scontro tra le tifoserie in quella partita. A causa dei lacrimogeni ci fermammo per alcuni istanti e il portiere forse ancora un po’ annebbiato, mi permise di segnare. Io credo che a Salerno basti una piccola scintilla per riprendere a tifare. I tifosi salernitani, quelli veri, non abbandoneranno mai questa passione. Questa squadra merita tanto e forse può giocarsi la possibilità di ottenere quel posticino più in alto”.  Sulla Salernitana attuale, l’ex granata ha le idee convinte: “Credo che adesso la Salernitana sia una squadra completa, soprattutto con l’arrivo di Calaiò che può dare esperienza e quel “quid” in più con un salto di qualità. Rosina, Jallow, Mazzarani fanno la differenza e questa squadra può ambire a quel posticino più in alto”. “Perché noi siamo riusciti a raggiungere la serie A in quell’anno? – ha concluso Greco – Perché avevamo voglia di riscatto. Tutti i calciatori di quella squadra venivano da esperienze precedenti in cui non erano riusciti a mettersi positivamente in mostra e quello fu l’anno in cui tutti hanno avuto voglia di riscattarsi e di dimostrare la loro bravura su campo”.  

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