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Amarcord Tedesco: “Noi eravamo teste… granata. Salernitana, sei ad un passo dal sogno”

Dici Salernitana-Monza e la mente torna al 24 maggio 1998, giorno della festa promozione in Serie A, cornice un Arechi sold-out con il 4-1 ai lombardi e i calciatori di Delio Rossi in campo con i capelli colorati di granata. La matematica era giunta qualche settimana prima con lo 0-0 contro il Venezia, ma per rispetto alle vittime dell’alluvione di Sarno, le celebrazioni avvennero in tono minore.

A distanza di 23 anni, un altro Salernitana-Monza può valere un pezzettino di promozione, con i granata finalmente protagonisti nei piani alti del torneo cadetto. Uno dei punti fermi della “Rossi-band” era Giacomo Tedesco, autore della rete del 2-0 al Monza in quel 24 maggio. “Chiaramente seguo sempre i destini della Salernitana – spiega l’ex centrocampista ai nostri microfoni – In questo campionato lo faccio con particolare attenzione perché dopo tanto tempo è tornata sui livelli che le competono. E’ una squadra che ti prende, inutile nasconderlo, ed è ad un passo dal rivivere quel sogno; purtroppo il sostegno mio e dei tifosi arriva solo tramite social perché allo stadio non possiamo andare. Ma Salerno riesce a dare una grande spinta e sappiamo cosa potrebbe significare per la città rivivere l’esperienza della Serie A”.

Con l’Arechi aperto la Salernitana avrebbe potuto avere qualche punto in più? “Il pubblico non è mancato solo alla Salernitana – spiega Tedesco – ma a tutto il calcio in generale. Il tifo granata avrebbe dato una spinta maggiore in taluni momenti, ma gli spettatori mancano ovunque. Al Sud c’è un calore diverso, credo che in certe piazze il pubblico sia il dodicesimo uomo in campo. Mi immagino cosa sarebbe stato l’Arechi nelle partite con Venezia e Monza, due sfide che cadono vicine proprio come nel 1998, può essere un segno del destino”.

Ma Tedesco vede nel calcio moderno un atleta con le sue caratteristiche? “Il calcio è cambiato molto – racconta Tedesco – in Serie B non vedo elementi con la furbizia che mi ha caratterizzato. Ero furbo e fastidioso, forse il più simile a me da questo punto di vista è Barella dell’Inter in Serie A, ma lui è su un livello più alto, per l’età che ha è destinato a grandissimi palcoscenici e farà tanti anni di Nazionale. In Serie B il livello si è abbassato; 23 anni fa noi avevamo una squadra molto più forte. La Salernitana ha un grandissimo gruppo che insieme al mister sta facendo la differenza. Non c’è un singolo che trascina gli altri, ma devo dire che mi stanno piacendo molto Tutino, Cicerelli e Djuric. Spero che questo straordinario campionato possa concludersi con la realizzazione del sogno, perché questi ragazzi se lo stanno meritando”.

Salernitana vs Galliani, la storia si ripete. Adesso l’ex AD del Milan è alla guida del Monza che contende la promozione ai granata, mentre 23 anni fa festeggiava lo scudetto rossonero in un torneo ricco di ombre e veleni per alcuni risultati molto strani. La vendetta è un piatto che va consumato freddo, ma Tedesco non si sbilancia su quel torneo di massima serie: “C’è stato qualche risultato non favorevole alla Salernitana, come la sconfitta dell’Udinese in casa col Perugia, con i friulani che persero l’occasione di giocarsi la Champions’ League. Il campo ha emesso il suo verdetto che fu sfavorevole, ma avremmo meritato la salvezza senza dubbio. Non so dire se ci sono stati aiuti, non lo voglio pensare perché farebbe veramente male al calcio. Adesso c’è l’occasione per una rivincita, io confido anche nella mia Reggina che alla penultima va a Lecce, magari mette lo sgambetto ai salentini, fa un piacere alla Salernitana e si regala i playoff”.

In chiusura un aneddoto su quel Salernitana-Monza, con i calciatori di casa in campo con le teste colorate di granata: “L’idea fu un po’ di tutti – ricorda Giacomo Tedesco – Eravamo tutti un po’ matti, da Galeoto a Di Vaio, al sottoscritto. Si usarono le bombolette spray e con il sudore, il colore venne giù e in campo bruciavano gli occhi a tutti, quindi fu difficile giocare. Era la festa che contava, non la partita”.  

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