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Aya si racconta: “Io e Di Tacchio? Testa…a testa. Dispiace non aver vissuto calore dei tifosi”

Sabato ha segnato la sua prima rete con il Cavalluccio e questa sera si è raccontato a “Box to box” il format curato dalla società granata sui suoi canali ufficiali.

Il roccioso difensore romano non ha potuto – sabato contro il Vicenza – sentire l’esultanza del suo pubblico a incorniciare il bel momento. Un rammarico del calciatore di origini tunisine è proprio quello di non aver conosciuto meglio il calore dei tifosi: “Salerno è una città bellissima – esordisce a Box to Box – Mi piace molto, poi sono anche un amante del mare. Purtroppo non ho vissuto molto il suo calore come altri compagni che hanno avuto la fortuna di essere qui da più tempo, perché ho fatto solo un paio di partite in casa prima che si bloccasse il mondo”. La Salernitana lo ha infatti ingaggiato dal Pisa a gennaio 2020, poco prima del lockdown.

Aya ha potuto ambientarsi lo stesso in città, grazia ad una vecchia conoscenza: “Per fortuna mister Ventura mi ha subito utilizzato e quando giochi é piu facile conoscere i compagni. Perché ti conosci prima in campo e poi fuori, quindi é stato semplice ambientarmi. Di Tacchio nella Primavera della Fiorentina? Una volta abbiamo avuto anche una discussione. Io sono uno che dice sempre la sua, sono sincero nel bene e nel male e vado per la mia strada, poi finisce tutto lì. Mi fece anche un assist. Qui mi ha aiutato un po’ ad entrare in gruppo”.

Con mister Castori ha trovato sicuramente meno spazio, ma il classe ‘90 ammira le idee del tecnico di Tolentino: “Penso che anche il giocatore con più talento al mondo debba essere cattivo dentro. Solo con la qualitá secondo me non fai tanto. Io ne ho meno ma piú fame e motivazioni e sono contento di essere qui ed essere allenato da Castori”.

L’ex Pisa e Catania racconta anche un aneddoto sulla scaramanzia del gruppo. Ancora una volta protagonista il capitano granata: “Non sono scaramantico ma capita che se faccio qualcosa e vinciamo poi la rifaccio. Non abbiamo riti, solo una volta l’anno scorso è capitato che mentre ci stavamo caricando… ci siamo dati una capocciata io e Di Tacchio che si ferì anche, ma poi vincemmo. La partita dopo feci finta di ridargliela, si scansò, poi me la venne a dare lui”.

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