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Bari in B, DeLa gioca d’anticipo: ricorso contro norma anti-multiproprietà

Claudio Lotito e Marco Mezzaroma a maggio scorso si mossero optando per il trust soltanto a promozione in Serie A della Salernitana, con pochi mesi a disposizione, finendo con il compromettere inevitabilmente la prima parte di stagione (ed anche con la cessione della società a prezzo decisamente più basso, sul gong, di quello che avrebbero immaginato). “Ci sono le regole… per chi sa interpretarle”, tuonava Lotito all’indomani dell’avvenuto salto dei granata in A. Con la promozione del Bari in cadetteria, altra squadra protagonista di una multiproprietà, la famiglia De Laurentiis non vuole comportarsi allo stesso modo, con il “rischio” di perdere una società a un prezzo basso o, comunque, di frenarla nelle sue ambizioni future.

Il ricorso

Come è noto, la scorsa estate la Federcalcio ha bandito le nuove multiproprietà e ha assegnato una scadenza a quelle già esistenti, a prescindere dalla categoria: 30 giugno 2024. La deadline è stata fissata da Gravina proprio in seguito allo scoppio della questione Lazio-Salernitana. La sensazione è che se i granata non fossero andati in massima serie, la storia non avrebbe subito un’accelerata. Ebbene, la famiglia De Laurentiis prova a giocare d’anticipo e ha deciso di fare ricorso, impugnando proprio questo provvedimento federale: ne discuterà in prima istanza il Tribunale Federale Nazionale nell’udienza del 27 aprile. A firmare il reclamo sono stati Napoli, Bari, FilmAuro e, in proprio, Aurelio e Luigi De Laurentiis. Insomma, Bari e Napoli non aspettano di trovarsi nella stessa categoria per provare a far valere le proprie ragioni. Un assist, indiretto e involontario, glielo ha dato proprio la conclusione della vicenda trust, economicamente tutt’altro che favorevole agli ex co-patron del cavalluccio marino.

La strategia dei Galletti

La strategia è chiara: portare la questione al di fuori della Figc. Per farlo, bisogna partire dai primi gradi di giustizia interni che, prevedibilmente, rigetteranno l’istanza. Come è noto, dopo il TFN, ci si può rivolgere alla Corte Sportiva d’Appello (sempre Figc) e poi al Coni, Collegio di Garanzia dello Sport. Solo dopo il terzo grado di giustizia sportiva è prevista “l’uscita” presso la giustizia amministrativa, al Tar. Seguono Consiglio di Stato ed eventualmente la Corte di Giustizia dell’Unione Europea in Lussemburgo. I De Laurentiis portano gli stessi argomenti che l’estate scorsa il duo di imprenditori romani metteva sul tavolo per la questione granata e contestano l’obbligo di cedere un bene, un’azienda, con una scadenza temporale. I tifosi della Salernitana, ovviamente, al di là delle simpatie e del gemellaggio con i colleghi pugliesi, osservano la vicenda a distanza ed in maniera distaccata. Chissà come finirà.

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