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Bonazzoli nel dimenticatoio: 180′ per provare a cambiare un destino che ad ora lo vede lontano

Due partite per ritrovare il campo o maturare la convinzione che l’avventura a Salerno, nonostante il contratto in essere, dovrà finire? La distorsione al ginocchio sinistro rimediata da Dia, che salterà Udinese e Cremonese ma anche gli impegni di giugno con la Nazionale del Senegal, apre al toto sostituto per gli ultimi due impegni stagionali a risultato ormai acquisito. Tutte le strade portano a Botheim, al massimo a Kastanos in appoggio a Candreva e dietro Piatek. Invece Bonazzoli è sempre più indietro nelle gerarchie di Paulo Sousa. A questo punto, anche della società.

Distanze

L’ex attaccante della Sampdoria è stato protagonista di una stagione negativa non soltanto per il numero di gol (2) ma anche per le diverse prestazioni scialbe fornite. Da sei partite è finito nel dimenticatoio. Proverà a strappare quantomeno un ritorno in campo in questi ultimi 180′ per lasciare il segno, per dire “ci sono anch’io”. Sembra passata una vita da quando, l’anno scorso, risultava spesso fondamentale in area di rigore. In quattordici partite della gestione Sousa il calciatore di Manerbio ha messo piede in campo solo quattro volte, di cui una sola da titolare (alla prima contro la Lazio) e mai per 90′. Non gioca dal 16 aprile, quando subentrò per una mezzoretta in casa del Toro. Da allora, sei partite consecutive in panchina senza neppure alzarsi per fare riscaldamento a gara in corso. Un dato di fatto eloquente che invita a riflessioni, anche perché l’investimento totale – tra costo del cartellino e ingaggio del calciatore al lordo per i prossimi tre anni – è poco sostenibile senza essere ripagato dai gol: lambisce quota 15 milioni.

L’opinione di Sousa

L’investimento estivo di 5,2 milioni per acquistare a titolo definitivo il suo cartellino dalla Sampdoria non ha portato frutti, visto il rendimento. Due strade davanti a Iervolino, che fu il primo a spingere per il ritorno di Bonazzoli dopo l’idillio dello scorso torneo, i sorrisi nell’offerta di brioches col gelato: la prima è cercare di ricomporre i cocci magari confrontandosi con l’allenatore. Che esattamente un mese fa parlava così: “Chi sta trovando meno spazio è Bonazzoli, ho già parlato di lui. Ci sono dei momenti della partita corrispondenti a indizi del lavoro settimanale che mi permettono di prendere decisioni su di lui come a Torino. Ha importante feeling col gol, vogliamo coinvolgere tutti perché abbiamo bisogno di tutti. Dobbiamo essere sempre di più capaci di tenere tutti preparati per giocare in ogni posizione, riconoscere anche quelle dei compagni. Un giocatore non può pensare solo a se stesso ma deve decidere ed eseguire più ruoli nello spazio”. Era il 21 aprile. Da allora non avrebbe più messo piede in campo. L’altra soluzione è mettere il numero 9 sul mercato. Il pericolo è di una minusvalenza. Non facile trovare una collocazione ma le qualità tecniche del ragazzo sono indiscutibili e gli estimatori vogliosi di dargli una chance potrebbero venir fuori, magari da formazioni neopromosse in A. Che tuttavia non potrebbero tirar fuori la stessa somma spesa da Iervolino un anno fa, chiaro. Udinese e Cremonese, due partite per provare a ritrovare il campo e cambiare un destino che, al momento, sembra portare Bonazzoli sempre più lontano da Salerno.

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