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Editoriale

Buon compleanno Di Bartolomei. Il ricordo di un uomo libero anche ai tempi del coronavirus…

Oggi Agostino Di Bartolomei avrebbe compiuto 65 anni. Chissà come avrebbe trascorso questo periodo il capitano, tra l’obbligo della quarantena e le candeline da spegnere in compagnia della moglie Marisa e dei figli Luca e Gianmarco. Ci piace immaginarlo, ricordarlo così: libero dagli schemi. Dai luoghi comuni. Come sempre. In barba anche alla pandemia. Libero, come il ruolo che ha ricoperto per anni sul rettangolo verde. Libero anche di concedersi un brindisi ed un dolce con i compagni di squadra della Salernitana (nella foto) che prese per mano con l’umiltà di un campione senza tempo. Ma sempre con il suo solito aplomb: serio e riservato. Magari oggi con un po’ di bianco sui capelli e qualche chilo in più rispetto alla sua solita mise. Ma comunque l’uomo – vero – di sempre. Senza fronzoli.
Personalmente porto un ricordo di “Ago” proprio di questo tipo. Atipico. Quello dell’uomo, del padre di famiglia, prima ancora che del calciatore, del campione, del capitano. Quello del genitore attento e premuroso che si presentava puntualissimo davanti al Liceo Classico di Agropoli per accompagnare (o prendere) Gianmarco (d)a scuola. Montone shearling, chiavi della Volvo station wagon nella tasca destra, mano sinistra tra le pinces, un gesto d’intesa e via in auto verso Santa Maria di Castellabate, magari prima di tornare al Vestuti ad allenarsi agli ordini di Ansaloni. O ancora la passione per la pesca subacquea capace di trasmettere ai figli. Oltre che l’affetto e i valori che ha saputo trasferire al suo nucleo familiare.
Poi ci sono le date. Quelle che fanno la storia. Quei momenti che nella vita restano impressi. Scolpiti nella memoria. Ne ho appuntata giusto qualcuna che evidenzia un singolare legame, una sorta di filo conduttore sull’asse DiBa-Roma-Salerno. Il 5 giugno 1994 quando la torcida granata ricorda il capitano nel SUO stadio, l’Olimpico, con uno striscione destinato a fare la storia (“Semplicemente guidaci ancora Ago”) nella semifinale di andata dei play off promozione contro la Lodigiani. E ancora, il 16 aprile del 2014 nella finale di ritorno di coppa Italia di Lega Pro contro il Monza all’Arechi con la Salernitana che indossa una maglia celebrativa in suo onore e i granata che vincono grazie alla rete (del pareggio 1-1 che vale il trofeo) di Alessandro Volpe che indossa proprio la numero “8” di Ago…
Oggi Diba avrebbe compiuto 65 anni. Sempre oggi, esattamente 30 anni or sono, in un caldo e indimenticabile pomeriggio a Casarano – ironia della sorte proprio al… 65esimo minuto della ripresa – il capitano stava confezionando un assist al bacio per la testa di Della Pietra che avrebbe permesso ai granata di Ansaloni di espugnare il “Capozza” in un autentico scontro diretto, mettendo così una seria ipoteca sulla promozione in cadetteria. Nel giorno del suo 35esimo compleanno, Diba stava facendo un bel regalo ai granata. Quella promozione infatti, conquistata poi nel match con il Taranto al Vestuti all’ultima giornata di campionato, porta la firma indelebile di “Ago”. Per i suoi gol (9 reti, con l’ultimo sigillo a Brindisi che spalancò ai granata le porte della B dopo 23 anni di inferno), per il suo carisma, per il suo ruolo di indiscusso leader silenzioso fuori e dentro lo spogliatoio. Quella fu la sua ultima partita in carriera dopo 18 anni di calcio da protagonista. Quella fu anche l’ultima gara ufficiale disputata dalla Salernitana nello storico impianto di Piazza Casalbore. Agostino Di Bartolomei è stato sempre e comunque un leader. Il capitano per antonomasia. Dalla Roma fino alla Salernitana, passando anche per Cesena, sua ultima parentesi in A prima di approdare in granata addirittura in terza serie. In due anni con l’ippocampo sul petto – e la fascia sul braccio – Agostino ha lasciato il segno. Del campione taciturno, solitario e riservato, del suo tiro, delle punizioni, dei rigori, dei fasti e della sua carriera si è detto già tantissimo. Dallo Scudetto alle tre Coppe Italia con la maglia giallorossa, così come anche di quella maledetta finale all’Olimpico di coppa dei Campioni con il Liverpool la cui data pure è rimasta purtroppo una ferita letale… nel cuore di Agostino. C’è anche la parentesi triennale con il Milan in cui segna il primo gol con la maglia rossonera proprio alla sua Roma (arbitro D’Elia di… Salerno), fino a chiudere la carriera con la maglia della Salernitana. Vincendo. Oggi Ago avrebbe compiuto 65 anni, in un calcio in cui già allora non si riconosceva più e che oggi più che mai avrebbe bisogno di persone come lui. Buon compleanno capitano…

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