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Serie B

Caos B, domani Cons. Federale. Balata combatte: “Subiti 60 ricorsi e fatti 2, Gravina faccia riforme”

Domattina alle 11 c’è il Consiglio Federale straordinario sulla vicenda Serie B con un verdetto del Consiglio di Stato che ha dato ragione alla Lega cadetta dopo l’impugnazione del provvedimento del Tar del Lazio. La querelle sul format del campionato sembra incanalarsi verso la parola fine, con la discussione sul da farsi in seno alla Figc. Molto, se non tutto, è nelle mani di Gabriele Gravina, neoeletto numero uno della Federcalcio. Non è ancora finita, insomma.

Frattanto Mauro Balata, presidente dei 19 sodalizi di Serie B, ha detto la sua ai microfoni di Radio Rai. “Questo alone di incertezza permane ma non dipende da noiAbbiamo subito 60 ricorsi da parte di tutte le società coinvolte nella vicenda dei ripescaggi. Noi ne abbiamo fatti solo due per difenderci, l’ultimo al Consiglio di Stato dove sono stati confermati principi giuridici granitici già emanati nelle precedenti decisioni della giustizia amministrativa e sportiva. La nostra è una posizione presa dalla Lega nella sua totalità e autorizzata con delibere certificate dall’ultima decisione del Consiglio di Stato, assunte in maniera valida e responsabile da parte della Figc. La Lega B è stata autorizzata a presentare il proprio calendario e a far partire il proprio campionato, siamo a un quarto della stagione e ancora si parla di stravolgimento“.

Balata non ci sta a sentir parlare di caos: “Non è così, si tratta di una scelta fatta da 19 società regolarmente associate al campionato in virtù di diritti conquistati sul campo e sanciti e verificati dalla Figc all’atto delle iscrizioni. Non ho assunto questa posizione per mettermi contro dei club. Se queste società fossero state regolarmente iscritte alla Serie B, avrebbero fatto la stessa battaglia di principio. Da tempo si parla di riforma dei campionati, c’è stata una delibera nel 2015 della Figc che andava in questa direzione e in 15 anni sono fallite 154 società, con città vilipese da alcune situazioni e alcuni personaggi. Cosa vogliamo fare? Abbiamo deciso di appoggiare con lealtà e convintamente il presidente Gravina che deve avere la forza di fare le riforme, la prima delle quali riguarda i campionati perché il sistema professionistico così non può reggere. Poi ci sono altre cose che vanno fatte, servono regole più stringenti e rigorose cercando di stabilire chi ha il diritto di accedere al campionato. Ci sono imprenditori sani che si allontanano dal calcio e avventurieri che invece cercano di entrare. Le riforme devono produrre il contrarioIl tema della giustizia sportiva? Deve essere ai primi posti dell’agenda di Gravina. L’autonomia della giustizia sportiva è un valore, va organizzata meglio e vanno chiarite tutte le regole perché stanno mostrando delle criticità, altrimenti non saremmo arrivati a novembre con una situazione appesa a ricorsi e controricorsi. Chiediamo una giustizia endofederale forte e capace di esprimersi in tempi rapidi e con chiarezza, anche se in realtà nel nostro caso è avvenuto, solo che c’è chi non ci si è limitato ad accettare le decisioni della giustizia endofederale“.

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