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Capezzi a Il Mattino: “Serie A? Non facciamo calcoli. Salerno mi ricorda Crotone…”

In estate Leonardo Capezzi ha riaperto il libro Salernitana, c’erano delle pagine ancora da scrivere. Dopo le sette presenze racimolate da febbraio a luglio e la mancata totale fiducia di Ventura, l’ex Crotone ha deciso di rivestire granata, stavolta non in prestito, ma a titolo definitivo. Per Castori è una pedina importante, finora sei presenze tra campionato e coppa. La sosta Nazionali sta per volgere al termine, lunedì la Salernitana si ritufferà nel campionato; il centrocampista, a Il Mattino, tiene alta la guardia: “Ci aspetta un bel filotto di partite in cui sarà indispensabile essere al meglio delle energie fisiche e mentali per poterlo affrontare nel migliore dei modi. Ci saranno 10 partite da giocare in pochi giorni e 30 punti a disposizione. Siamo in una fase importante, ma non ancora determinante. Comunque poi mancherà ancora tanto alla fine e la B insegna che le cose possono cambiare. Basti vedere lo Spezia l’anno scorso che alla fine del girone di andata era molto attardato e poi è andato in Serie A. La classifica è ancora molto corta: sarà importante affrontare ogni partita lavorando al massimo per non trascurare nessun dettaglio. Con la consapevolezza che tutte le partite sono importanti: alla fine anche un pareggio può fare la differenza. L’obiettivo è quello di prendere più punti è possibile per rimanere nelle posizioni di vertice. Vincere poi ti dà consapevolezza e mentalità”. C’è una sconfitta (la prima in campionato) da riscattare, quella con la Spal, e l’occasione arriva con una Cremonese in crisi di risultati (ultima in classifica): “La nostra prova non è stata certo delle migliori, tra l’altro contro una squadra di valore assoluto. Ci può stare un passo falso a Ferrara, l’importante è che sia servito di lezione. Ed è servito: abbiamo lavorato tantissimo e benissimo nella sosta. Abbiamo capito gli errori, metabolizzato gli insegnamenti dell’allenatore. Dobbiamo rimanere sereni e lavorare sempre al meglio per evitare di sbagliare ancora. C’è anche da dire che dopo sette partite ed un ottimo avvio la prima sconfitta in campionato ci può anche stare. Lunedì la Salernitana dovrà pensare a fare la Salernitana a prescindere da chi affronta. Dobbiamo giocare sempre contro noi stessi, affrontando il match al meglio. Con una prestazione di mentalità e carattere, insomma, per cercare di ottenere il massimo dalla sfida. Non sarà affatto semplice e non illuda la classifica: la Cremonese è un’ottima squadra. In B ogni partita è una battaglia”.

L’ex Empoli non si sbilancia sugli obiettivi stagionali, ma non ha dubbi sulle qualità della rosa: “Non ho la sfera di cristallo e non posso prevedere il futuro. Sicuramente i valori sono di una squadra importante: siamo partiti bene, ma dobbiamo continuare su questa strada. Guai fare calcoli, bisogna massimizzare i punti ogni partita. Poi da marzo potremmo alzare la testa e vedere un po’ dove siamo. Fare i calcoli adesso è prematuro. Aspiriamo al meglio. Ma vogliamo concentrarci gara dopo gara. La Serie A è un sogno per tutti: per la città, per noi giocatori, per l’intero ambiente. La mia esperienza, però, mi dice di non guardare troppo avanti. La B come sempre è molto competitiva, ci sono squadre importanti e tra queste ci siamo anche noi”. Capezzi sa come si fa. Il classe ’95, nel 2015/16, conquistò la massima serie con la maglia del Crotone: “Salerno è una piazza bellissima, calda e con tanta passione. Sono al secondo anno (o quasi) in granata e mi ricorda che al mio secondo anno in B, a Crotone, abbiamo fatto un miracolo: dovevamo salvarci e invece siamo andati in Serie A. Chissà che non sia di buon auspicio con i granata… Sarebbe eccezionale”.

Dopo qualche annata storta e la prima parentesi con il cavalluccio non positiva Salerno può far rima con riscatto: “Negli ultimi anni ho perso la continuità che ho avuto all’inizio. Mi sono impantanato in due stagioni tra Empoli e Samp, ma è anche vero che ho trovato davanti giocatori molto bravi come Torreira. In Spagna non mi è andata bene e poi sono venuto a Salerno. Non nego che speravo e mi auguravo di giocare di più la scorsa stagione. Probabilmente Ventura ha visto o pensava che ci fosse qualcosa che non andava in me. Sono scelte che fa un allenatore e che vanno sempre rispettate. Oggi mi auguro solo di ritrovare la continuità di un tempo. Per riuscirci devo lavorare, allenarmi al meglio e far bene quando vengo chiamato in causa”. Con l’ex CT azzurro Capezzi doveva destreggiarsi in un centrocampo a tre, con Castori si è passato a due: “Sono cresciuto e penso di esprimermi e di trovarmi meglio in un centrocampo a due così come ho giocato anche a Crotone. In Serie A ho fatto il play davanti alla difesa e l’anno scorso mi sono adattato da mezzala pura. Credo che è un ruolo che posso ricoprire sebbene con caratteristiche diverse”. E appunto Castori? “Incarna lo spirito della squadra. È un lavoratore, un allenatore di campo che sa di calcio e vive di calcio”. La questione multiproprietà è al centro della diatriba tra i tifosi e la società, ma il calciatore sminuisce: “Sono cose che non ci riguardano e non ne dobbiamo neppure parlare. Se devo dire la mia credo che i discorsi della multiproprietà o dell’impossibilità di andare in Serie A sono solo chiacchiere da bar. Da quando sono in questa società non ho mai neppure respirato o vissuto cose del genere”. Alla Salernitana mancherebbero potenziali tre punti in classifica, dopo la mancata disputa della partita contro la Reggiana: “Non so cosa aspettarmi. Ho seguito la vicenda e penso che noi abbiamo fatto quello che si doveva fare. Vediamo cosa dice il giudice sportivo. Se mi sento i tre punti in tasca? No, perché finché non li vedi non li puoi sentire”. “Non getto mai la spugna, sono un lavoratore. Devo migliorare con il piede debole (il sinistro ndA) ed essere ancora più incisivo in certe giocate”, chiosa finale con buoni propositi per il futuro.

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