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Casasola resiste ai fischi dei tifosi avversari, ma dopo il silenzio la festa è tutta granata

ASCOLI PICENO. Nonostante tutto “seguirla sempre e ovunque”, anche in silenzio. Il match al “Del Duca” di Ascoli potrebbe essere riassunto così e potrebbe valere per entrambe le tifoserie, che questo pomeriggio a partire dalle 18 si sono incrociate sugli spalti, ma senza tifare. Più di 6000 spettatori (6.098), hanno colorato lo stadio del Picchio, in un sabato sera di puro “divertimento” in campo. Gli ultras granata non sostengono i giocatori in campo per i primi 45 minuti per solidarietà a quelli ascolani, mentre quelli bianconeri per l’intera durata della partita, dopo i molteplici daspo rimediati a Palermo. E dopo le contestazioni post derby, fuori dai cancelli dell’Arechi, circa 350 tifosi hanno seguito la squadra di mister Gregucci fino ad Ascoli, “stringendo la mano” ai tifosi bianconeri, ma tifando e accordando le voci durante tutta la seconda fase di gioco della partita. Voci che si riscaldano e bandiere che si alzano insieme al vessillo granata, che non fanno sentire assolutamente la mancanza dei supporters del cavalluccio agli 11 granata in campo, che trovano la carica, anche dopo il gol dell’Ascoli all’inizio del secondo tempo che accorcia le distanze tra le due compagini.

Fischi dagli spalti durante tutto il primo tempo per Casasola, reo di aver esultato “in faccia” ai tifosi di casa dopo il suo goal al diciottesimo minuto che ha portato in vantaggio i granata, i quali hanno chiuso la prima fase di gioco in vantaggio sul Picchio per 3 a 1. Ad ogni tocco di palla, il numero 15 granata, è stato messo sotto pressione proprio dalle proteste della curva bianconera, che probabilmente non ha digerito affatto l’esultanza del difensore granata, in memoria anche dello scorso anno, quando lo stesso calciatore argentino esultò alla stessa maniera. E se tra i fischi ha tentato il tutto per tutto durante i suoi circa 70 minuti di gioco, tra i fischi Tiago Casasola abbandona il campo proprio dopo 27 minuti del secondo tempo, dopo una prestazione dai tratti dinamici e un gol, tra gli applausi scroscianti del pubblico granata dall’altro lato.

Pubblico di Salerno che alza il volume durante gli ultimi minuti, quando in campo, gli uomini di Gregucci tentano il tutto per tutto per mettere in cassaforte il risultato e portare a casa propria i 3 punti, siglando il quarto gol proprio al 96esimo, minuto che sicuramente i tifosi ricorderanno come un portafortuna. Ma i 352 supporters non hanno, a quanto pare, macinato chilometri a vuoto. Una vittoria che probabilmente, ora come ora, serve solo ed esclusivamente alla piazza salernitana, che potrebbe così ritrovare l’umore giusto, seppur mantenendo una sorta di diffidenza verso la società granata, ma almeno potrà continuare a sperare nell’obiettivo play-off proprio nell’anno più importante di tutti. Adesso sicuramente si arriverà con più consapevolezza a Verona, nonostante il veto da parte del Ministero degli Interni per la trasferta libera. A Verona, dunque, soltanto con la tessera del tifoso. Ma adesso l’importante è godersi la vittoria in terra “nemica”, questa sera sarà una festa tutta colorata di granata.

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