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Caso tamponi Lazio: Procura deferisce società, Lotito e medici

La telenovela tamponi in casa Lazio è iniziata ormai quattro mesi fa, ma ancora non trova fine. È notizia di poco fa del deferimento da parte della Procura Federale (che aveva aperto un’inchiesta lo scorso 15 ottobre) della FIGC al Tribunale Federale Nazionale della Lazio (per responsabilità diretta, oggettiva e propria), del suo presidente Claudio Lotito, del responsabile sanitario Ivo Pulcini e del medico sociale Fabio Rodia per mancata osservanza dei protocolli sanitari. Secondo il procuratore Chinè Lotito non avrebbe provveduto a far rispettare le norme, per quel che riguarda i controlli sanitari, e a vigilare sulle comunicazioni necessarie alle ASL locali; i due medici invece non avrebbero rispettato le norme e operato le necessarie comunicazioni. Lotito, Pulcini e Rodia avevano patteggiato per quanto concerne la violazione delle tempistiche dei tamponi Covid svolti sul gruppo squadra nella passata stagione (maggio/giugno).

Il tutto fa riferimento agli esiti dei tamponi precedenti ai match Brugge-Lazio di Champions League (28 ottobre scorso), Torino-Lazio di Serie A (1 novembre scorso) e Zenit-Lazio di Champions League (4 novembre scorso). La società biancoceleste (e quindi Lotito, Pulcini e Rodia) infatti non avrebbe tempestivamente comunicato alle ASL la positività ai tamponi dei tesserati (nei primi due casi otto, nel terzo tre), senza comunicare i nominativi dei contatti stretti e senza concordare le modalità di isolamente dei positivi e di quarantena dei negativi. Non è stato inoltre impedito a tre calciatori di allenarsi in gruppo prima del match Zenit-Lazio, non è stato sottoposto ad isolamento un calciatore schierato in Torino-Lazio e non è stato sottoposto ad isolamento un calciatore poi inserito in distinta per Lazio-Juventus dell’8 novembre scorso. Anche la Procura di Avellino (che ha anche ascoltato Lotito) aveva aperto un’inchiesta per la difformità di risultati dei test di alcuni giocatori biancocelesti prima della gara europea appunto col Brugge e di quella di campionato col Torino, negativi per il Centro Polispecialistico ‘Futura Diagnostica’ di Avellino (al quale si affida anche la Salernitana) e positivi per l’UEFA. L’ospedale Moscati di Avellino aveva riesaminato i test del centro irpino, riscontrando la positività di Strakosha e la negatività di Leiva ed Immobile, in contrasto con gli esami del Campus Biomedico di Roma dello scorso 6 novembre per il quale i calciatori erano tutti positivi, del Futura Diagnostica per il quale erano tutti negativi e del laboratorio MeriGen di Napoli che segnalava solo Immobile come debolmente positivo. Nei prossimi giorni verrà “calendarizzato” l’inizio del processo sportivo davanti al Tribunale Federale. Le possibili sanzionivanno dalla semplice ammenda ai punti di penalizzazione e, per i casi più pesanti, la retrocessione e l’esclusione dal campionato.

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