Connect with us

News

Castori vincente come… Menichini: “Il tecnico ha grandi meriti. Ora innesti di categoria”

Una promozione in comune. Leonardo Menichini e Fabrizio Castori hanno entrambi vinto a Salerno, il primo riportò in B la Salernitana (2014/15), il secondo ha ridato a Salerno l’olimpo del calcio: “I meriti di Castori sono sotto gli occhi di tutti. Ha fatto veramente un’impresa – dice il trainer di Ponsacco a Il MattinoAveva a disposizione comunque una squadra forte, ben costruita dalla proprietà e dal direttore, con molte alternative. Castori ha saputo sfruttare al meglio tutti: ha creato un gran gruppo e, di volta in volta, ha fatto giocare chi gli dava più garanzie. Anche a distanza percepivo, soprattutto nella seconda parte di campionato, una grandissima unione: chi entrava era contento di fare il suo. Non c’erano musi lunghi e, se qualcuno è uscito di squadra, i sostituti hanno dato un contributo importante e la squadra ha vinto lo stesso. La Salernitana ha poi sempre corso tanto, più degli avversari e anche oltre il 90′. C’è da fare i complimenti allo staff. Nel finale si è capito che questa squadra era un carrarmato che non aveva paura di niente e nessuno”. Menichini a Salerno è riuscito anche a mantenere due volte la cadetteria, nel 2016 e nel 2019. L’allenatore ora guida la Lazio Primavera, ma ha seguito comunque con interesse il torneo del cavalluccio: “Come fai a non essere tifoso se hai vissuto momenti esaltanti lì? Vincere a Salerno è speciale, rimani legato ai ricordi e non puoi fare a meno di seguire la Salernitana con interesse. Compatibilmente con i miei impegni ho visto varie partite. La squadra mi ha sempre dato l’impressione di essere solida. In principio c’erano difficoltà dovute all’ambiente, con qualche contestazione, ma strada facendo il gruppo si è cementato e ha tirato fuori il meglio. I giocatori hanno capito che non si può stare undici mesi al massimo, ma che se c’è una rosa, essa va sfruttata. Castori ha esaltato il periodo top di ogni giocatore. Ha costruito una delle migliori difese, ha saputo sfruttare gli episodi e le palle inattive, portando punti pesanti a casa. Non si può sempre giocare bene: i campionati si vincono anche così”.

Ora ci sarà la Serie A. Negli ultimi anni il gap tra cadetteria e massima serie si è ampliato, come conferma Menichini: “Sono stato tanti anni collaboratore di Carlo Mazzone: ‘La Serie A è un altro sport’, diceva. Un po’ esagerava, ma voleva intendere che non ha nulla a che vedere con tutti gli altri campionati. Non sarà il più bello del mondo, ma di sicuro è il più difficile. Vale per tutti, anche per i grandi campioni. Ho visto Spezia-Torino: una buona squadra come il Toro arriva all’ultima giornata e non sa se si salva. Il Benevento due mesi fa sembrava sereno e ora rischia la retrocessione. Occorre arrivare alla quota salvezza quanto prima e non è facile, perché non ci vuole niente a incamerare 4-5 ko di fila che possono aprire il baratro. Occorrono 5-6 giocatori bravi di categoria, che vadano a integrare questo gruppo, senza far partire i migliori di quest’anno. Serve esperienza. Ma ho sentito le dichiarazioni di Lotito, verrà allestita una rosa competitiva e la società sa cosa fare, non ha bisogno di consigli”. I dubbi principali ora riguardano però proprio la proprietà. Lotito e Mezzaroma, sulla carta, hanno l’obbligo di lasciare: “Lotito ha mantenuto la parola, dimostrando coi fatti di raggiungere sempre gli obiettivi; magari un anno dopo, ma l’ha sempre fatto. A livello giuridico nessuno può sapere cosa accadrà. Se è arrivato in A, vendendo o trovando altre soluzioni, cercherà di lasciare il club in buone mani. Chi viene a Salerno sa che, con la passione che c’è, se riaprissero gli stadi il minimo sarebbe avere 30mila abbonati”.

Come Menichini, anche Castori ha l’opzione di rinnovo automatico del contratto. Il trainer di Ponsacco si guadagnò la conferma con la salvezza, ma la società poi scelse Ventura; l’attuale tecnico invece dovrebbe essere confermato. Menichini avalla la scelta: “Il calcio è lo stesso in tutte le categorie: ci vogliono esperienza, idee e motivazioni. Lui ne ha. Ma non nascondiamoci: serve una rosa importante per poter competere”. La rosa granata era, sulla carta, meno attrezzata rispetto ad altre per la promozione, ma il gruppo ha fatto la differenza. Un gruppo guidato, secondo Menichini, da capitan Di Tacchio, calciatore avuto anche alle sua dipendenze: Di Tacchio ha incarnato i valori del ‘non mollare mai’, portando in campo i principi di Castori. È stato con me poche partite, ma ne ho potuto apprezzare le qualità. Tutti comunque hanno fatto qualcosa di eccezionale”. L’ex allenatore della Reggiana chiude con un pronostico sulla possibile vincitrice della lotteria playoff: “Il Monza è più attrezzato. Ma ai playoff può succedere di tutto e dico… Venezia: sta molto bene, mi ha fatto una bella impressione come condizione fisica e ha ottime individualità”.

Dì la tua!

Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.

La tua opinione conta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.





Advertisement

Seguici su Facebook

Advertisement

Altre news in News