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Cent’anni fa, la prima gara casalinga della Salernitana: il 14 marzo 1920 fu inaugurato il Piazza d’Armi

Un mese fa la Salernitana ha festeggiato il secolo dalla prima partita ufficiale disputata nella sua storia e oggi invece celebra i cento anni dal primo match casalingo. A ricordare la data è l’Associazione 19 giugno 1919, con una delle sue pillole storiche pubblicate sui social network. Il 14 marzo 1920 la Salernitana ospitava lo Stabia al Piazza d’Armi, ma un temporale improvviso scoppiato nell’intervallo costrinse a sospendere la gara sullo 0-0. Esordio interno bagnato, esordio fortunato: la squadra vinse quel campionato… inaugurando una storia centenaria.

La primissima gara dell’ippocampo era stata giocata in trasferta trenta giorni prima, all’andata. La gara fu Stabia-Salernitana (0-1) il 15 febbraio 1920 (clicca qui per leggere l’articolo). All’epoca, l’allenatore-factotum Matteo Schiavone, che fu tra i soci fondatori del club, riuscì a far giocare alla sua squadra in trasferta l’intero girone d’andata del campionato di Promozione Regionale. Il motivo? L’indisponibilità di un campo da gioco in città. Servirono mesi, infatti, per trasformare Piazza d’Armi – dove oggi sorge la Caserma Angelucci – in un campo da calcio regolamentare per ospitare gare e pubblico. La società riuscì a ottenere il campo grazie all’ok dell’Esercito e dopo un certo disinteresse mostrato dall’amministrazione comunale dell’epoca. In precedenza, aveva svolto partite amichevoli in Piazza dei Martiri e nella zona antistante il Teatro Verdi, nei pressi dell’arenile di Santa Teresa.

Come ricordano Giuseppe e Francesco Pio Fasano nel volume “Salernitana, la storia”, l’inaugurazione del campo di Piazza d’Armi si tenne cent’anni fa alle 14, attraverso la benedizione del campo e l’apertura della bottiglia di champagne da parte di Elsa Onesti, sorella del presidente della Salernitana, Adalgiso. Il tutto, dinanzi a mille tifosi, più i rappresentanti militari, giornalisti e prefetto che si sistemarono nel recinto d’onore. Salernitana-Stabia fu arbitrata da un dirigente ospite, visto che l’arbitro… non si vide all’orizzonte. La partita, come detto fu poi sospesa: lo Stabia era secondo a -2 dalla Salernitana e solo la vittoria avrebbe potuto rimetterlo in corsa. A detta dei giornali salernitani del tempo, “il signor Pauzano, arbitro e dirigente dello Stabia, fu sfacciatamente di parte”, sospendendo la partita perchè conscio che la sua squadra avesse “niuna speranza di segnare, adducendo l’impraticabilità del terreno, malgrado le più vive rimostranze dei salernitani”. Stranezze di un altro calcio.

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