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Cessione verso la svolta: l’obiettivo dei trustee è chiudere entro ottobre

“Prossimo termine” e non “termine ultimo”. C’è una bella differenza. Il 30 settembre, tra sette giorni, scadrà l’ultimatum dei trustee per la presentazione di offerte vincolanti per l’acquisto della Salernitana. Più che un ultimatum, tuttavia appare un modo per velocizzare, per invogliare al coraggio chi si è concretamente interessato finora, senza però sferrare l’attacco. Già, perché se – malauguratamente – nessuno dovesse adempiere alle richieste entro tale data di Melior Trust e Widar Trust, rappresentati da Susanna Isgrò e Paolo Bertoli, non sarebbe poi scritta certo la parola fine e sarebbe ancora possibile fare un’offerta.

La nota da interpretare

La comunicazione ufficiale di ieri (clicca qui per leggere) va interpretata, è un messaggio chiaro ai naviganti e agli offerenti. Intanto, una cosa sempre giusta da ricordare: le manifestazioni di interesse che ci sono state non si sono ancora trasformate in offerte irrevocabili. Tre soggetti (un fondo estero, una holding del Qatar e un altro gruppo italiano non noto) hanno praticamente concluso la fase di due diligence, cioè di analisi di carte, bilanci e ogni documento utile a conoscere l’azienda da acquistare in ogni singolo meandro. La “data room” che i trustee hanno confermato di aver creato ieri, in realtà è aperta da un mese. I potenziali acquirenti più avanti nei discorsi hanno ormai terminato analisi e valutazioni, ma restano alla finestra. Come un flirt che si trascina ma non si trasforma in primo bacio. La mossa di Isgrò e Bertoli è volta a dare coraggio ai pretendenti: chi offre oggi, entro il 30 settembre, se presenta una proposta congrua e valida a cui nessun altro gruppo dà seguito, acquista la società senza aspettare eventuali rilanci dopo quella data. Altrimenti, si va a gara privata (prezzo base l’offerta più alta, rilancio minimo del suo 3%. Occhio ai tempi: verosimilmente non ci sarebbe molto tempo – massimo uno o due giorni – per pensarci tra un rilancio e l’altro). Insomma, “fatevi avanti” sembrano dire Isgrò e Bertoli. Chi finora è arrivato solo a un passo dalla presentazione dell’offerta vincolante, da cui non si può tornare indietro (mentre una manifestazione di interesse e una due diligence può anche chiudersi con un nulla di fatto, con un “grazie lo stesso, è stato bello ma non ci interessa più”), ha atteso anche l’andamento sportivo della Salernitana a inizio stagione. Ha trovato pure il “regalo” Ribéry ad accrescere il valore della società, l’appetibilità della piazza.

Cedere entro ottobre

L’obiettivo verosimile dei trustee è quello di chiudere la cessione entro fine ottobre, massimo inizio novembre. Si sapeva che settembre sarebbe stato un mese importante per una svolta (clicca qui per leggere), al di là di tante favolette, e puntualmente è stato fissato proprio al termine del mese un primo scoglio ufficiale, che ha rotto il lungo silenzio di Widar Trust e Melior Trust. Che, evidentemente, sanno di avere tra le mani un prodotto più appetibile rispetto a un mese fa (chi vuol comprare, si rende conto anche delle potenzialità del pubblico) e soprattutto immaginano – attraverso i carteggi virtuali e i dialoghi via pec con i potenziali compratori – di avere di fronte soggetti realmente interessati, certamente solvibili, che risponderanno presente all’appello entro la deadline. Se parte uno, forse partono tutti. Se parte uno solo e l’offerta è nei canoni, si vende e si raggiunge lo scopo del trust. Se non parte nessuno (davvero sarebbe così conveniente attendere ancora, nel tentativo di far scendere il prezzo?) si allarga la platea degli interessati e, attraverso canali finanziari particolari, si pubblicizza che la Salernitana è in vendita anche su scala internazionale, in mercati (affidabili) che potrebbero neppure conoscerne l’esistenza. Anche dopo il 30 settembre. Ma la sensazione è che non sarà necessario tutto ciò. Se arrivasse un’offerta ritenuta congrua entro i prossimi sette giorni, avendo già tutti fatto le verifiche del caso, occorrerebbero massimo tre settimane per perfezionare il contratto e rispondere anche ai controlli della Figc.

Possibili outsiders

Già da tempo si è precisato come i trustee abbiano scartato sul nascere tante fantomatiche proposte provenienti da ogni parte del mondo e da personaggi disparati, poco affidabili. Sono tre i soggetti in corsa e con le carte in regola da tempo citati (per quanto poco si conosce, perché da QSI, Qatar Sports Investments, che detiene Paris Saint Germain e Malaga, non arrivano conferme, né smentite) che sono già molto avanti nei discorsi. Ma secondo quanto riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola potrebbero farsi avanti anche due outsiders che ancora non hanno però completato la dichiarazione di indipendenza e confidenzialità necessarie all’avvio di una due diligence e sono, quindi, più indietro. Si tratta di un gruppo imprenditoriale operante nel mondo cinematografico e di un altro nel campo dell’università privata, che sarebbero pronti a un investimento di 40-50 milioni (il range della stima fatta nelle due perizie super partes) per aggiudicarsi la Salernitana. Ma, come detto, sono in ritardo rispetto ad altri concorrenti.

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