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Cin cin Djuric, un brindisi al nuovo anno: la Salernitana fa festa e vince a Pescara

TABELLINO PESCARA-SALERNITANA 1-2

PESCARA (4-3-2-1): Fiorillo; Zappa, Drudi, Scognamiglio, Masciangelo; Busellato (10’ pt Kastanos), Palmiero (12’ st Bocic), Memushaj; Galano (44’ st Borrelli), Machin; Maniero. A disp. Kastrati, Farelli, Del Grosso, Bruno, Bettella, Di Grazia, Crecco, Melegoni. All. Zauri

SALERNITANA (4-4-2): Micai; Cicerelli (20’ pt Kalombo), Migliorini, Jaroszynski, Lopez; Lombardi (48′ st Heurtaux), Akpa Akpro, Dziczek, Maistro; Gondo (32’ st Giannetti), Djuric. A disp. Vannucchi, Billong, Odjer, Jallow, Morrone, Pinto, Novella. All. Ventura

Arbitro: Daniele Minelli di Varese (Affatato/Capone). IV uomo: Cristian Cudini

NOTE. Marcatori: 5’ e 9’ st Djuric (S), 18’ st Maniero (P); Ammoniti: Busellato, Memushaj (P), Jaroszynski, Gondo, Kalombo, Giannetti (S); Angoli: 5-4; Recupero: 4’ pt – 5’ st. Spettatori: 6327 di cui 745 da Salerno

Finalmente Salernitana! I granata salutano il nuovo anno con una vittoria a Pescara, ma soprattutto con una prestazione convincente e di assoluta qualità. La squadra di Ventura domina e si diverte, Djuric è implacabile e con due zampate (la prima addirittura di trivela) affossa il delfino. Il Pescara poi reagisce e con Maniero rientra in partita, ma una difesa ordinata e il solito Micai permettono al cavalluccio di tornare a festeggiare dopo il 2-1 finale. Ventura aveva chiesto alla vigilia ai suoi calciatori di “decidere se vogliamo essere protagonisti”, giocando così i playoff possono essere alla portata. Anche oggi però i granata hanno perso una pedina importante (infortunio a Cicerelli), dal mercato deve necessariamente arrivare un aiutino. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, non c’era modo migliore per iniziare il 2020.

LA CRONACA. Troppe assenze e condizioni generali precarie, Ventura decide di stravolgere la sua Salernitana e cambiare modulo. Addio momentaneo al 3-5-2 e benvenuto 4-4-2, l’altro disegno che ha reso grande il tecnico ligure. Cicerelli fa il terzino a destra ma solo per dieci minuti, prima che un intervento killer di Busellato lo mandi ko: il suo posto lo prende Kalombo, con Lopez dall’altra parte. Jarosynski si sposta centrale e Maistro gioca largo a sinistra, tre calciatori fuori ruolo con Heurtaux e Billong in panchina che avrebbero potuto risolvere il dilemma: bocciatura pesante soprattutto per il centrale ex Benevento.

Nonostante le mille difficoltà la Salernitana parte bene e fa la partita. Dziczek si mostra subito in palla, gioca a due tocchi e permette ai granata di occupare il campo in ampiezza. A fare la differenza nel primo tempo è il solito Lombardi: strappi, accelerazioni e conclusioni, l’esterno numero 25 è l’uomo in più di Ventura. Il cavalluccio gioca bene, anche perché il Pescara fa pressing molto alto ma poco aggressivo concedendo così campo alle ripartenze della Salernitana. Gli uomini di Zauri si schierano con un 4-3-2-1 molto offensivo, Busellato è costretto al cambio dopo essere rimasto a terra nell’azione che ha messo fuori gioco anche Cicerelli mentre la regia la fa Palmiero (ma con estrema lentezza). La difesa è un po’ distratta soprattutto in impostazione: tanti passaggi sbagliati dai centrali, tanti contropiedi concessi alla Salernitana. La musica la fa partire Maistro con una punizione centrale e poi con un destro a giro potente liberato in corner da Fiorillo (20′). Poi, tocca a Lombardi: due azioni simili, due contropiedi condotti da Akpa e Gondo, due conclusioni secche ma poco precise. Gondo e Djuric fanno la lotta con i centrali del Pescara  e spesso vincono la battaglia, mentre Akpa garantisce doppia fase spezzando sempre il centrocampo del delfino. Che accusa il colpo, si chiude e respira solo nel finale di primo tempo: la carica la suona Galano (sinistro parato da Micai, scavetto sballato nel giro di due minuti). Partita viva, nonostante i tanti falli sotto una pioggia battente che non lascia tregua.

Tutti i buoni propositi espressi dalla Salernitana nel primo tempo vengono realizzati nei primi dieci minuti del secondo. La squadra di Ventura rientra in campo determinata, concentrata e letale: i granata assediano la porta di Fiorillo e vanno a vincere la partita. Subito Gondo su calcio d’angolo dopo appena 40 secondi fa capire che il cavalluccio non ha intenzione di tornare a casa senza punti. Lombardi spaventa Fiorillo che poi si deve arrendere alla trivela di Djuric: è il 5’ quando una punizione battuta male da Dziczek trova il bosniaco solo in area di rigore. Esultanza poi raddoppiata quattro minuti dopo, altro gol di rapina dopo una respinta corta di Palmiero. E in mezzo anche il mancino potente ma impreciso di Lombardi. Tutta un’altra Salernitana rispetto all’ultima che aveva lasciato a testa bassa il 2019.

Il Pescara accusa il colpo ma riesce subito a rialzarsi. E spaventa la Salernitana. Zauri inserisce Bocic e azzecca il cambio, perché la punta serba serve l’assist a Maniero per riaprire la partita. Poi la firma sulla partita la deve mettere Micai che prima del gol già era intervenuto bloccando la rovesciata di Maniero, ma al 26’ è decisivo respingendo il mancino dal limite di Kastanos su sviluppi di corner. A un quarto d’ora dalla fine il colpo del pareggio ce l’ha Galano, ma l’ex Bari spreca clamorosamente a centro area dopo l’assist di Machin preciso e nobilitato dal tunnel per saltare Maistro.

Con il passare dei minuti gli attacchi del Pescara si fanno sempre più confusi, la Salernitana si difende con ordine e porta a casa la partita. L’anno nuovo inizia nel migliore dei modi, dopo quasi quattro mesi Ventura torna a vincere fuori casa. E i granata, magicamente, sono di nuovo in zona playoff.

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