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Col Chievo pochi dubbi. Ventura: “Non dobbiamo bruciare nessuno! Peccato non esserci, sul referto cose false”

Non sarà in panchina domani sera nella partita che, probabilmente, attendeva maggiormente dal punto di vista personale. Gian Piero Ventura, squalificato per un turno dopo il rosso rimediato a Trapani, diramerà l’elenco dei convocati soltanto stasera, dopo l’allenamento di rifinitura. Alla vigilia del turno infrasettimanale contro il Chievoverona, sua ex squadra, ha incontrato la stampa nella conferenza che, dal suo avvento sulla panchina granata, è tornata consueta.

“Mi aspetto una crescita della squadra perché siamo in grado di fare dei passi avanti dal punto di vista delle conoscenze e delle capacità. Se l’aspettano anche i giocatori. Il Chievo non è facile da affrontare, ha anche buoni giocatori, sarà un bel banco di prova, una tappa di avvicinamento. Stiamo lavorando come tutte le crescite sarebbe troppo sperare che la linea sia sempre tendente all’alto. È evidente che possono esserci oscillazioni, confermo quel che ho detto fin dal primo giorno, c’è voglia di lavorare, capire, crescere. – ha detto l’allenatore dell’ippocampo in tardissima mattinata – Turnover? Non lo so, per Dziczek vale quello che ho sempre detto, quando sarà pronto dovrebbe avere la possibilità di giocare con continuità ma non siamo nelle condizioni di dover affrettare o bruciarlo. Vale per lui e per altri che devono ancora arrivare ad avere una giusta condizione. Possibile, comunque, che qualche mezzala faccia turnover: cerchiamo di capire dal punto di vista fisico come stanno, perché dalla Sicilia siamo rientrati alle 4 del mattino, il Chievo ha avuto un giorno in più di recupero. Al di là dell’aspetto tecnico conta anche quello fisico, prenderò una decisione dopo l’allenamento”. La sensazione è che Odjer possa tornare titolare in luogo di Firenze.

A che punto sono i progressi della Salernitana e quando si potrà vedere la vera squadra teorizzata da Ventura? “Mi diverto di più a vedere quella col Pescara piuttosto che quella di Trapani, ma questo fa parte dei movimenti ondulatori di cui parlavo prima. Col Pescara il messaggio era che se vogliamo, sappiamo fare calcio, col Trapani messaggio che un gruppo vero: la vera Salernitana sarà quando uniremo queste due caratteristiche”, la risposta del mister che poi aggiunge un fattore: La Serie B ha squadre che corrono tantissimo, è il motivo predominante, più della tattica. Noi vogliamo metterci dentro anche calcio ma non possiamo prescindere dal fatto di dover anche conquistare palla: lo spirito è diverso da 4 mesi fa, c’è un’applicazione diversa che però non può essere ottimale. Ieri ho ribadito ai giocatori che provo affetto nei loro confronti, hanno il dovere di fare di più e sono in grado di farlo. Lo faremo, non so quando ma lo faremo”.

La classifica sorride, -1 dalla vetta. Per Ventura, però, è presto per guardarla. “Il nostro problema non è questo, ma costruire qualcosa che ci dia la possibilità di guardare la classifica tra 5 mesi. Per farlo, devi lavorare. A volte devi fare una pausa, a volte devi aver un filo di presunzione, questo può rallentare il processo. Ai giocatori ho detto di non cercare la vittoria ossessivamente perché è sempre figlia di quello che dai e produci, è sempre una conseguenza. Conta creare i presupposti della continuità che viene quando non hai stress da risultato ma voglia di prestazione. Certo, meglio essere ricchi che poveri. – dice Ventura – Le partite con Pescara e Cosenza mi avevano soddisfatto molto perché c’era una ricerca di quello che volevamo fare. Mi ha infastidito la partita col Benevento perché non abbiamo fatto quello che avremmo potuto e dovuto fare, se avessimo fatto le cose in maniera migliore, il risultato poteva anche essere diverso. I risultati danno quella serenità che permette di poter scendere nei particolari, perché il giocatore in generale tende inizialmente a cercare alibi se essi non arrivano”.

La sfida contro i gialloblu domani sarà ostica e, come detto, dal sapore speciale per Ventura che dovrà assistere al match dalla tribuna. “Se avessi voluto riprendermi la carriera col Chievo, non sarei andato in una squadra che era a 9 punti dalla salvezza – afferma il trainer nel commentare l’esperienza della scorsa stagione in Veneto – Si tratta di una parentesi che incide poco, chiusa in venti giorni. Rimane l’amicizia col presidente, a cui sono sempre stato vicino negli anni, non posso che sperare che raggiunga gli obiettivi prefissati. Pensavo che si potesse fare un discorso, quando è venuto meno è finita. C’è stata un’infinità di parole inutili e gratuite. Le parole velenose di Pellissier? Ha fatto una cosa dovuta alla delusione, ma con lui il mio rapporto è squisito ed è rimasto tale”. La squalifica lo amareggia per le parole scritte dall’arbitro sul referto. “Ho 1200 panchine, sul referto è stato scritto un fatto non corretto, non è vero che ho detto delle cose agli avversari, non c’era motivo. Era una situazione favorevole nostra, ho solo cercato di fermare un giocatore che ha capito che deve pensare a giocare e non fare chiacchiere, perché non serve. C’era buona fede, si vedeva chiaramente. Sono rimasto male non per essere stato allontanato, ma per quanto letto sul referto, ho parlato solo con Jaroszynski”, la spiegazione di Ventura. Che poi, aggiunge: “Meglio che squalifichino me, piuttosto che un giocatore”.

La coppia d’attacco sarà presumibilmente ancora composta da Djuric e Giannetti, con Jallow sempre ai box. Stesso dicasi per Lombardi che non recupererà. Ancora panchina per Cerci. “Mi aspetto molto da Alessio, ho rivisto un giocatore che si è messo in discussione dopo anni di benessere, lavora e ha dovuto fare una fatica improba per riprendere una condizione su cui poter lavorare. Lo stesso vale per Heurtaux che è un buonissimo giocatore: entrambi non hanno la necessità di fare una presenza in più o in meno, ma quella di essere protagonisti e devono essere in condizione di farlo”.

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