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Colantuono ritrova il Perugia: “Quand’ero in Umbria Lotito mi voleva alla Lazio. Poi…”

Salernitana-Perugia non è mai una partita come le altre, soprattutto visti i rapporti tra le due tifoserie. Dal gemellaggio alla rottura, oggi i due gruppi ultras certamente non si amano e in campo la sfida agli umbri è sempre sentita. Vincere sarà necessario perché la Salernitana ha bisogno di segnare e dei tre punti, la corsa playoff è praticabile solo se si limitano gli inciampi. Non sarà certamente facile, ma Colantuono ci prova. E per lui Salernitana-Perugia non può essere una partita qualunque.

Il tecnico della Salernitana è il grande ex della sfida. Gaucci, nel lontano 2004/2005, affidò la panchina per il dopo Cosmi a un tecnico giovane, con un sola esperienza in B nella stagione precedente a Catania. In Sicilia era stato portato proprio dal figlio di Gaucci, Riccardo, che lo strappò alla Sambenedettese dalla C2 con la frase che ha cambiato per sempre la vita di Colantuono: “Te la senti di allenare a Catania?”. La storia di Colantuono comincia con la risposta “”. Buona stagione al Catania, quindi l’approdo alla corte di Gaucci senior. Il gruppo dei grifoni era forte, ma Colantuono ci mise del suo per trasformare il Perugia in una vera squadra. Fu un’annata straordinaria, con un epilogo tristissimo. In campionato gli umbri volarono fino al terzo posto trascinati da un imprendibile Ferreira Pinto, in gol anche all’Arechi nel 2-0 con cui Colantuono sbancò Via Allende (al ritorno però Bombardini vendicò la Salernitana). Quella vittoria fuori casa fu la prima degli undici hurrà esterni: record di tutti i tempi per la B, eguagliato dalla Juventus e poi battuto dal Palermo 2014. Il Perugia di Colantuono vinse 3 derby e riuscì a collezionare il record di vittorie di fila: ben 9. Tutto con il tecnico di Anzio alla guida.

Poi ci furono gli spareggi playoff: prima la vittoria in semifinale con il Pescara, poi la sfortunata finale con il Torino. 2-2 il risultato finale, granata promossi per miglior piazzamento in campionato. Il Perugia pagò tantissimo quella finale persa, un po’ come successe alla Salernitana nel 2011: fallimento e Lodo Petrucci per ripartire dalla Serie C. Fu comunque una stagione molto positiva per Stefano Colantuono che si fece conoscere al calcio italiano e che l’anno dopo avrebbe vinto il campionato di B con l’Atalanta. Ma in quella stagione Colantuono fu quasi posto dinanzi a un bivio per le più classiche delle sliding doors. Durante quel campionato, l’attuale tecnico della Salernitana incontro il Presidente della Lazio Claudio Lotito e il diesse di allora dei capitolini Walter Sabatini. Lotito propose la panchina della Lazio a Colantuono, poi però la dirigenza biancoceleste scelse Delio Rossi. Qualche anno dopo Colantuono ricordò tutto al Corriere dello Sport: “Sono un tifoso della Roma – disse Colantuono – Da ragazzo andavo in curva sud, la passione me l’ha trasmessa mio padre. E dire che stavo per allenare la Lazio. Quando ero a Perugia Lotito volle incontrarmi, parlai con lui e l’allora ds, Walter Sabatini. Ma erano già in parola con Delio Rossi”. Più di dieci anni dopo Lotito è riuscito ad avere Colantuono sulla sua panchina, però come allenatore della Salernitana e non della Lazio: nessun conflitto morale per il papà del trainer granata.

In campo domenica sarà presente solo un ex. Francesco Di Tacchio ha giocato a Perugia per sei mesi, a inizio campionato 2012/2013 per poi andare via a gennaio. 12 partite e un gol in Prima Divisione (sbloccò Perugia-Gubbio poi finita 2-0), considerando anche la Coppa di C 14 partite e 2 gol. Nella competizione a eliminazione diretta il mediano granata fu protagonista di una spettacolare partita giocata nel mese di ottobre. Poggibonsi-Perugia finì 3-4, ma gli umbri chiusero il primo tempo sotto 3-0. A inizio ripresa Di Tacchio segnò il gol del 3-1 che aprì la rimonta. Non sarà in campo e neppure in panchina, invece, Salvatore Monaco. Il difensore del Perugia è fuori lista e non giocherà fino a gennaio, intanto sui social sfoga tutta la sua frustrazione.

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