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Crollo Salernitana, i granata infilati dal tris del Brescia

a cura di Roberto Tortora

TABELLINO BRESCIA-SALERNITANA 3-1

BRESCIA (4-3-3): Joronen; Sabelli, Chancellor, Mateju, Martella (90’ Verzeni); Dessena (78’ Labojko), Van de Looi, Jagiello (68’ Mangraviti); Spalek (68’ Ayè), Torregrossa, Ragusa (68’ Bjarnason). A disp.: Kotnik; Ghezzi, Zmhral. All. Dionigi

SALERNITANA (3-5-2): Belec; Bogdan (68’ Lopez), Gyomber, Aya; Kupisz, Dziczek, Di Tacchio (68’ Capezzi), Cicerelli (46’ Anderson), Casasola (86’ Antonucci); Tutino (86’ Giannetti), Djuric. A disp.: Adamonis; Mantovani, Baraye, Iannoni, Barone, Gondo. All. Castori

ARBITRO: Aureliano di Bologna (Sechi/Ruggieri). IV Uomo: Gariglio di Pinerolo

NOTE. Marcatori: 3’ Van de Looi, 21’ Spalek (B), 43’ rig.Tutino (S), 76’ Bjarnason (B). Ammoniti: Ragusa, Dessena, Di Tacchio, Anderson. Angoli: 9-6 Recuperi: 0’pt, 3’st.

 

Davide Dionigi deve aver spiegato ai suoi come si fa. Già, perché quando era giocatore, la Salernitana ha rappresentato la sua vittima preferita, subendo da lui ben 10 gol. E da allenatore, dopo un pari e una sconfitta in carriera contro Castori, ha battuto anche il rivale e, soprattutto, colto la sua prima vittoria, all’esordio sulla panchina del Brescia. Obiettivo era ridare tono a un campionato che, fin qui, non è partito con il piede giusto, dopo la retrocessione dalla Serie A. Le premesse sono buone. La Salernitana, invece, è arrivata al Rigamonti da capolista ed è dovuta ritornare sulla terra, dopo tre successi consecutivi. Gli uomini di Castori non sono riusciti a rappresentare degnamente la vetta e a scacciare i fantasmi che aleggiano su questo stadio, terreno proibito fin dal 1990, quando i granata passarono grazie ad una doppietta di Pasa. Dopodiché, solo 2 pari e 7 sconfitte, che diventano otto con la gara odierna. Non una bella figura per l’ex-miglior difesa del campionato, che qui subisce tre gol in una sola volta.

L’inizio per i padroni di casa è promettente, il Brescia innesta subito la quinta. Dionigi difende a quattro, ma attacca alzando il terzino destro Sabelli sulla mediana e, dopo venti secondi appena, su azione insistita proprio del 2 biancazzurro, arriva il sinistro a giro di Torregrossa viene raccolto in tuffo da Belec. Al 3’ tocco dello stesso attaccante bresciano su punizione che Martella traduce in un sinistro potente e diretto all’incrocio dei pali, salvato con un grande intervento in angolo sempre da Belec. È un inizio folgorante e, infatti, nel corner che segue arriva subito il vantaggio dei padroni di casa: nella mischia la spunta Van de Looi, sono passati tre minuti appena. La Salernitana non riesce a svegliarsi dal torpore nemmeno con questa doccia fredda e nei primi dieci minuti subisce gli avversari. Un timido squillo granata al 17’, con il colpo di testa timido e largo di Bogdan. L’asse destro bresciano è quello che più mette in difficoltà i granata, al 21’ su intuizione di Torregrossa (vero e proprio regista d’attacco), arriva la palla giusta che fa galoppare ancora Sabelli sulla banda. Cross del difensore forte e tagliato in area, respinta corta di Gyomber e colpo di testa vincente di Spalek. Belec in tuffo tocca la sfera, ma non la trattiene. Il Brescia raddoppia. Castori urla in panchina, incredulo. Sono minuti di completa bambola, in cui la leonessa spaventa a morte gli avversari. Torregrossa ha il genio di Leonardo Da Vinci e con un colpo di tacco, al 24’, mette Jagiello solo davanti a Belec che, ancora una volta, è sontuoso nel deviare la botta a colpo sicuro in calcio d’angolo. Le sole sponde di Djuric e la solitudine d Tutino non spaventano per nulla la retroguardia biancazzurra, che giova anche delle coperture, a turno, dei due mediani Van de Looi e Dessena. Alla mezz’ora, c’è solo una squadra in campo. Al 31’ il tris è mancato solo per un palo clamoroso colpito da Sabelli, in veste di ala destra sempre pericolosissima, Aya è la vittima sacrificale che se lo perde e per fortuna dei granata la sua conclusione non va a segno. Al 34’ la Salernitana si sveglia, Djuric serve al limite Tutino, la sua conclusione è deviata da un difensore ed esce di poco oltre la traversa. Al 36’ uno svarione di Van de Looi può essere fatale ai padroni di casa, ma la volèe di Cicerelli viene parata da Joronen. Al 37’ sinistro da fuori area di Jagiello, la palla è alta, almeno quanto il livello di pericolosità del Brescia, che arriva al tiro con una facilità esagerata. Al 42’ l’occasione per riaprire la gara: contatto opinabile in area tra Van de Looi e Di Tacchio, Aureliano regala il penalty. Il secondo stagionale per la Salernitana. Dal dischetto Tutino non fallisce, segnando il suo quinto centro stagionale e regalando nuova speranza ai suoi. Il primo tempo va in archivio con appena 8 secondi di recupero, per gli uomini di Castori è stato un film dell’orrore.

Ad inizio ripresa Castori si ripresenta subito con un uomo nuovo, Anderson al posto di Cicerelli. Ma è ancora una volta il Brescia a partire con l’atteggiamento giusto e dopo appena 1’, infatti, è Spalek a servire l’assist a Ragusa, il cui sinistro risulta centrale e contenibile con i pugni dal sempre attento Belec. Al 14’ Spalek porta via palla a Di Tacchio e serve Ragusa, la sua conclusione dal limite viene smorzata in angolo, altrimenti avrebbe creato seri problemi al portiere granata. Al 24’ ancora Torregrossa offre un cioccolatino a Jagiello che, davanti a Belec, manda alto un pallone che fa disperare i pochi ammessi sugli spalti. Subito dopo, Dionigi stupisce tutti con un triplo cambio: Mangraviti, Bjarnason e Ayè al posto di Spalek, Jagiello e Ragusa. Ora il suo è un 3-5-2 puro, mentre Castori risponde inserendo Capezzi al posto di Di Tacchio e Lopez al posto di Bogdan. L’iniziativa, con il passare dei minuti, pende dalla parte granata, ma senza una consistenza offensiva che sia una, ordinata ed efficace. Al 31’ la pietra tombale sul match la mette il neo-entrato Bjarnason che, in contropiede, entra in area da sinistra, si accentra e si produce in un destro tutt’altro che irresistibile e centrale. Belec, fin lì impeccabile, si lascia sfuggire la palla sotto la pancia e la frittata è fatta. Tre minuti e un altro destro da fuori area di Labojko, appena subentrato a Dessena, non trova fortuna. Gli ultimi dieci minuti sono quelli che nel basket vengono definiti “garbage time”, non solo per l’ininfluenza rispetto al risultato finale, ma, in questo caso, anche per la bruttezza del gioco offerto, da entrambe le parti. Se, però, il Brescia si è meritato il riposo, la Salernitana non ha invece dimostrato un bel niente e la differenza di 7 tiri in porta dei padroni di casa, contro i miseri 2 granata la dice lunga. La terza vittoria in campionato delle rondinelle viene decretata dopo 3 minuti di recupero, in classifica sale a quota 13 punti. La Salernitana esce dal campo a testa bassa, giusto così.

Nel turno infrasettimanale ci sarà il Lecce all’Arechi, riprendere la marcia dopo questa battuta d’arresto non sarà facile, ma ci si dovrà provare, per continuare un cammino che, fin qui, in fondo è stato oltre le attese.

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