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Delio Rossi al Mattino: “Ritornare a Salerno? Mai dire mai. Salernitana, meriti di sognare”

Ritorna a parlare il profeta Delio Rossi. E lo fa nell’edizione odierna del “Mattino”. L’allenatore romagnolo che nel 1994 riportò i granata in B e quattro anni dopo in massima serie, confessa di “seguire soltanto superficialmente il campionato ma Salerno e la Salernitana meritano il terzo posto e di sognare”.

Sulla sosta, il pensiero del Profeta è abbastanza netto: “Che non fa mai bene a chi è in un buon momento, sarebbe sempre meglio giocare. Solitamente le pause avvantaggiano chi ha qualche problemino e spero che la Salernitana non venga frenata da questa interruzione. Il campionato a 19 rappresenta un’anomalia vera e propria. Del resto, ci siamo abituati a queste cose. Non è mai bello iniziare una stagione e non sapere con quante squadre finirla. Ma tant’è”.

Niente ripescaggi, ma servono riforme per questo calcio sempre più in crisi e con pochi spettatori. Non solo a Salerno: “Penso che una sola persona non possa cambiare nulla senza una modifica della strategia generale. E io quest’ultima cosa non me l’aspetto. Media pubblico in calo? Sarebbe troppo facile imputarlo alla scomodità dei nostri stadi, alla congiuntura economica o alle mille diverse leggi. Salerno in Serie C era capace di fare trentamila spettatori: non penso sia venuto meno l’amore per la squadra, c’è stato un calo piuttosto brusco e se la gente non va allo stadio le cause andrebbero ricercate altrove”.

Il profeta analizza e dice la sua sul “non-gioco”, a detta di molti addetti ai lavori, della Salernitana: “La mia idea è che se una squadra gioca male, alla lunga non vince niente. Poi dipende sempre da che cosa si intende per ‘giocar bene’. Ritengo che si debba avere in primis equilibrio tra le due fasi. Dopodiché, sono convinto che una squadra gradevole a vedersi avrà sempre più possibilità di arrivare fino in fondo, rispetto alle altre. Colantuono – prosegue Rossi – è un tecnico capace, ha un background importante e conosce il suo mestiere. Ha carattere, è certamente adatto per una piazza importante come Salerno”.

Inevitabile una battuta sul Centenario. E sul fatto che Delio Rossi sia protagonista di un capitolo importante della storia granata: “Onestamente non sono stato ancora contattato. Si tratta di un traguardo importante che ho già vissuto in altre piazze, poiché ho avuto la fortuna di allenare molti club storici. Tra questi c’è la Salernitana. E spero di allenarne ancora: il mio futuro è su una panchina di calcio, dico sempre che non so fare altro che questo”.

A proposito di ciò, terminata l’avventura bulgara al Levski Sofia, il Profeta è in cerca della giusta occasione. Sulla possibilità di tornare a Salerno: “La mia storia dice che spesso sono tornato in posti in cui ero già stato. Mai dire mai”.

Chissà, se con Lotito o senza. Il co-patron è a un bivio, tenendo conto del conflitto che si creerebbe con Lazio e Salernitana in una stessa categoria. Accelererà e cercherà il massimo obiettivo o… navigherà a vista. Il profeta è abbastanza certo su quello che vuole l’Imperatore Claudio: “Non conosco un presidente che dice alla squadra di tirare remi in barca. Credo che per lui sia motivo di orgoglio e vanto l’essere il maggior responsabile di due società importanti. Aveva messo in conto che avrebbe potuto trovarsi in questa situazione, quando ha preso la Salernitana. Forse se l’augurava”.

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