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Doppia cifra alla 24ma: per Tutino rendimento migliore di Coda in granata

Chievo, Pisa, Cosenza, Brescia, Entella, Chievo, ancora Pisa e Ascoli. Non sono nomi casuali di squadre, ma sono le vittime in campionato di Gennaro Tutino. La punta partenopea con l’uno-due di sabato ha raggiunto la doppia cifra di marcature (al netto di un rigore fallito), eguagliando quelle siglate con la maglia del Cosenza alla sua prima stagione in B (2018/19). Ora l’obiettivo del classe ’96 dista un solo gol, per eguagliare quelli siglati sempre con i calabresi nella stagione di Serie C 2017/18.

A distanza di cinque stagioni in casa Salernitana si rivede un attaccante così decisivo e prolifico in un momento cruciale della stagione. L’ultimo, nella stagione 2014/15, fu Caetano Calil, salito a quota 13 reti alla ventiquattresima. Andando ai primi anni della gestione Lotito-Mezzaroma troviamo Matteo Guazzo, con 13 marcature nel torneo di Serie C 2012/13 dopo ventiquattro turni, e Raffaele Biancolino a quota 12 nella stagione 2011/12 con il rinato Salerno Calcio. I gol di Calil furono importantissimi per il ritorno in B del cavalluccio. Il brasiliano trafisse nell’ordine Martina Franca, Vigor Lamezia, Foggia, Lecce, Catanzaro (doppietta), Reggina, Paganese, Juve Stabia (doppietta), ancora Martina Franca, Aversa Normanna e Ischia. Calil chiuse il torneo a quota 16. Pesanti furono anche le reti di Guazzo (15 a fine campionato) per il ritorno in Prima Divisione. Nella stagione precedente Raffaele Biancolino raggiunse quota 22 reti con la maglia del Salerno Calcio, fondamentali per l’acquisizione del diritto a partecipare al campionato professionistico. Dopo 24 partite il pitone era a quota 12 gol.

Nell’annata 2013/14 la Salernitana guidata prima da Perrone, poi da Sanderra e infine da Gregucci non ebbe una punta di riferimento sul piano realizzativo. Per arrivare alla doppia cifra, dopo ventiquattro turni, bisogna sommare i 7 gol di Guazzo (che a gennaio lasciò Salerno) e i 4 di Mendicino, per poi trovare a quota 3 Gustavo e Ginestra e Mounard con una sola marcatura.

Le stagioni 2015/16 e 2016/17 furono quelle della coppia Coda-Donnarumma. Nella prima annata la punta metelliana, reduce da un serio infortunio, partì col freno a mano tirato  e arrivò a quota 6 dopo 24 partite, alzando però l’asticella con 11 reti fino alla fine del torneo (playout compresi). Cinque gol invece, nello stesso lasso di tempo, per il bomber torrese; 8 nella restante parte di torneo, più post season. Nel successivo torneo cadetto Coda raggiunse quota 9 reti alla 24ma (con altre 7 fino alla fine del torneo); deludente invece l’apporto di Donnarumma con 6 gol totali (5 fino alla ventiquattresima). Le stagioni 2017/18 e 2018/19 sono state caratterizzate dall’assenza di un bomber di razza. Prima Bollini e poi Colantuono ricavarono qualcosina da Bocalon e Sprocati, rispettivamente a quota 6 e 7 dopo ventiquattro partite.

Il doge avrebbe chiuso l’annata a quota 10, l’ex Pro Vercelli a 9. La sessione estiva di tre anni fa regalò a Colantuono Jallow e Djuric. Il trainer romano avrebbe dovuto contare sui loro gol per centrare la promozione. Il gambiano però dopo ventiquattro turni era fermo a 3 reti (chiudendo a 5). In meno di ventiquattro partite fu Bocalon a siglare 5 reti; a gennaio però il classe ’89 si trasferì al Venezia. Djuric fu costretto a fare i conti con i postumi di un’estate senza ritiro e il primo gol arrivò addirittura alla 30ma giornata. Il mercato di gennaio portò in dote Calaiò al subentrato Gregucci, ma l’arciere era ormai in parabola discendente. Per il bosniaco è andata meglio nello scorso campionato, sotto la gestione Ventura. Otto reti dopo ventiquattro giornate (12 a fine torneo e record personale). Il resto dei colleghi di reparto ha stentato però a carburare. Jallow era fermo a 6 dopo ventiquattro turni (stessa cifra con cui ha chiuso a fine torneo), Giannetti a 2 (idem), come Gondo che però sarebbe arrivato a quota 6.

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