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Doppio ex Oddo a Radio Alfa: “Sabato sarà una gara drammatica. Giusto esonerare Gregucci”

Ex tecnico di Pescara (dal 1994 al 1996) e Salernitana (allenata in due circostanze: nel 1999 da subentrato quasi salvò la squadra in A; in granata anche nel 2000-2001), Francesco Oddo, ai microfoni di Radio Alfa, presenta la sfida di sabato tra le due compagini. Una gara da dentro o fuori, specialmente per i granata: “Una partita drammatica, chiaramente in senso sportivo. Il Pescara è nei play-off, a meno che non vi siano combinazioni particolari provenienti dalle squadre che inseguono gli abruzzesi; la Salernitana, invece, si gioca la permanenza in B. Con il risultato negativo maturato contro il Cosenza si è messa nei guai, rischia seriamente di retrocedere direttamente senza accedere ai play-out. In parte questa situazione mi ricorda quando allenavo il Pescara, con la Salernitana che aveva speranze di salire in Serie A: noi eravamo già salvi e malgrado l’entusiasmo dei tifosi provenienti in massa da Salerno, un pubblico che conosco e apprezzo avendo poi allenato in Campania, non riuscirono nell’intento pareggiando la gara”.

Sull’aver cambiato allenatore negli ultimi novanta minuti, Oddo si schiera a favore della societaria: “Non vivo, chiaramente, l’ambiente di casa Salernitana, quindi posso addentrarmi poco. Stimo tanto Gregucci che ho avuto come giocatore quando allenavo la Reggiana: è una persona ed un tecnico squisito. Tuttavia, quando nel calcio si prende una brutta piega diventa difficile fare risultato: subentra scoramento, negatività. Dunque avrei fatto la stessa cosa che ha fatto la società: esonerando Gregucci e chiamando un allenatore che conosce la piazza e i giocatori. Non sarebbe stato bello chiamare un tecnico che non ha legami con l’ambiente: non avrebbe avuto tempo per capire le dinamiche in tre giorni, giocando poi una partita così importante”.

Su cosa deve fare Menichini in questi giorni, Oddo è abbastanza chiaro: “Secondo me non è vero che non si possa fare nulla sull’aspetto tattico, penso che il tecnico abbia il tempo necessario per mettere in campo una squadra logica per fare risultato, sfruttando le proprie caratteristiche. Sul piano del gioco, invece, non si può fare molto: si può puntare sull’organizzazione, sulla pazienza, sull’ordine. Sotto il punto di vista mentale, invece, si deve fare un lavoro maggiore. Menichini deve puntare, dunque, sulle motivazioni che ti dà la piazza nel fare risultati a tutti i costi”.

Sulla possibilità di vedere suo figlio Massimo sulla panchina granata: “Sarei felice a priori perché conosco le potenzialità, l’affetto e il calore della piazza. Tuttavia, l’allenatore ha bisogno di conforto dalla società, dovrebbe avere la possibilità di puntare a qualcosa di grosso, con la stessa che gli deve dare una mano in sede di costruzione della rosa con unità di intenti. Parliamoci chiaro: la Salernitana non può stare in B!”

Infine, chiosa finale su uno dei ricordi più belli della sua avventura salernitana: “Il ricordo più bello è stato un passaggio brevissimo di otto giornate soltanto: abbiamo conosciuto la sconfitta solo in un’occasione per il resto vittorie e pareggi contro squadre blasonate. Il calore del pubblico è stato eccezionale. Il ricordo che ho scolpito nella mente e nel cuore è vedere lo stadio già pieno mezz’ora prima, con tanto di boato appena i ragazzi entravano in campo: una roba da far accapponare la pelle” 

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