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Fabiani a Il Mattino: “Alla ripresa la Salernitana si farà trovare pronta”

Al sicuro tra le mura della sua abitazione a Roma, Angelo Fabiani dice la sua sulla questione ripresa del campionato, come sempre in maniera molto schietta.
La prima preoccupazione è ovviamente la sicurezza di tutti e al momento questa non può essere garantita: “Credo che siamo ancora in piena emergenza – spiega nell’intervista rilasciata a Il Mattino – Queste curve che salgono e scendono mi convincono poco. Si brancola nel buio. Purtroppo si verificano ancora tanti decessi e troppi tamponi risultano positivi”.
Comunque il club granata è pronto a mettere in atto le linee guida stilate dalla commissione medico scientifica della Figc: “Le ho lette, penso che quando si riprenderà a giocare la Salernitana sarà in grado di far applicare quel tipo di protocollo, rigido ma necessario. Faremo un mini-ritiro al Mary Rosy e avremo la possibilità di ospitare il gruppo della squadra in una struttura a due passi dai campi di allenamento. Il problema magari sorge quando devi andare a giocare nelle zone purtroppo più colpite dai contagi. In tal caso devi prendere un treno, o un aereo, o fare due giorni di autobus. E comunque usciresti dal tuo habitat per trasferirti in un albergo che dovrebbe garantirti le stesse misure di sicurezza. Aspettiamo il prossimo decreto governativo, certo è che in questi casi qualunque cosa fai sbagli”.

Il direttore generale della Salernitana vaglia varie ipotesi: “Giocare solo al Sud era una soluzione che avevo immaginato in tempi non sospetti. Del resto quando si riprenderà a giocare sarebbe difficile farlo a Chiavari o a Cremona, o nel caso della massima serie a Bergamo. Io credo che il campionato vada ripreso solo quando non ci siano più rischi, per nessuno. E non penso solo ai giocatori, ma a tutte le componenti che ruotano intorno a una partita di calcio. Parliamo di un mini-esercito a cui bisognerà fare il tampone. Sicuramente si giocherà a porte chiuse, non è bello ma è indispensabile. Io cristallizzerei la classifica con la disputa di playoff e playout, una sorta di mini-mondiale con le squadre in ritiro, anche perché altrimenti ci sarebbero ancora dieci giornate da disputare. Di certo non vorrei essere nei panni di Gravina”.

Infine il dirigente romano conclude con il capitolo stipendi: “Questa cosa mi manda su tutte le furie. C’è ancora chi non ha capito che questa situazione è drammatica. È da un mese e mezzo che sento parlare di queste sciocchezze. Mentre c’erano i camion dell’esercito che portavano via le salme si pensava già all’ingaggio di Fabiani che non prende certo 800 euro al mese. Quindi se non prendo due mesi di stipendio non succede niente. Vale per me e vale anche per un calciatore. Discorso diverso, naturalmente, per un magazziniere. Parlo da dirigente: se non lavoro è giusto che non venga pagato. Quando si riprenderà allora si riprenderà anche a guadagnare. E poi i prossimi stipendi si devono pagare a giugno, siamo appena a metà aprile e c’è già chi se ne preoccupa. Se dobbiamo stringere la cinghia dobbiamo farlo tutti. Lotito e Ventura? Anche Lotito deve sottostare alle disposizioni del governo. Ventura sta aspettando gli eventi come tutti noi. Adesso devono parlare gli scienziati e la gente del mestiere che sa il fatto suo. Quando sarà il momento di ripartire la Salernitana si farà trovare pronta”.

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