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Finalmente Colantuono: “Possiamo migliorare, voglio una squadra propositiva. Non parlo di mercato”

Esattamente sei mesi dopo, Stefano Colantuono torna a parlare. Il tecnico della Salernitana non incontrava i giornalisti dalla partita di febbraio con la Pro Vercelli, quando dopo lo 0-0 mostrò tutta la sua delusione. Prima il silenzio stampa imposto dalla società per tutto il girone di ritorno dello scorso torneo, poi la scelta di non parlare neanche durante il ritiro (“a me non piace fare chiacchiere, le risposte le voglio dare sul campo. Poi quando arriveranno le partite importanti, parlerò di più“, la promessa del tecnico granata) e finalmente il ritorno davanti ai microfoni al termine della prima partita ufficiale. Il 6-1 contro il Rezzato, squadra di Serie D, lascia il tempo che trova ma i primi segnali di una nuova Salernitana ci sono e si vedono. Con la speranza che questo sia solo un punto di partenza, con la consapevolezza che questa non è la squadra che inizierà il campionato, anche se di mercato Colantuono preferisce non parlare. “Sono partite che servono per crescere e conoscerci meglio, al di là del passaggio del turno perché più andiamo avanti e meglio è – l’esordio del tecnico in sala stampa – Eravamo in difficoltà in difesa perché eravamo pochi e anche sui quinti che sono i giocatori che hanno il ruolo più gravoso in questo modulo. Non avevamo cambi sugli esterni, però abbiamo fatto una discreta partita. Continuiamo a lavorare su quello fatto in ritiro, mi fa piacere per i gol degli attaccanti. Non mi è piaciuto prendere l’1-1, è stata una nostra disattenzione ma il calcio d’agosto presenta queste sorprese: invito a non guardare la differenza di categoria, queste squadre non hanno niente da perdere. A volte mi sono ritrovato meglio a giocare con club europei di prima fascia. Ora prepariamoci per la prossima gara”. Tante dichiarazioni, una parola è bandita: “Non parliamo di obiettivi, noi vorremmo esprimere qualcosa di interessante a livello di gioco e ci stiamo lavorando dall’inizio del ritiro. Vogliamo ampiezza, muovere palla velocemente e giocare sempre con due punte. Lavoriamo su queste cose che stanno riuscendo abbastanza bene, più che guardare i gol vedo i cross effettuati nel primo tempo. I gol arrivano nel 60% dei casi da cross e arrivare a farne molti è importante soprattutto con due punte alte. Dobbiamo andare più all’impatto con la palla. I quinti devono essere alti, stiamo lavorando e dobbiamo migliorare. Se poi arriva anche il risultato allora sono fiducioso, lavoriamo senza fare progetti e proclami. Cerchiamo di andare avanti in Coppa Italia, a Chiavari sarà difficile”.

Tutto bene oggi, ma ci sono e ci devono essere margini di miglioramento: “Cerco sempre di essere critico con me stesso perché vorrei fare qualcosa di più, ma questo non significa che non sono contento dei ragazzi. Se ci accontentiamo di quello che stiamo facendo facciamo un grave errore, ci sono sempre margini di miglioramento: voglio più gioco e più movimenti. Non parlo di mercato, è irrispettoso e hanno parlato già Mezzaroma e Fabiani. Io non ripeto quello che ha detto il direttore, dopo tanti gol è irrispettoso parlare di mercato. Il mio silenzio? Le chiacchiere riempiono solo l’aria, io ho pensato a lavorare. Oggi i nostri tifosi erano numerosissimi e li ringrazio, noi a loro vogliamo dare risposte sul campo. Non mi piace fare proclami. Che dovevo dire in ritiro, che abbiamo vinto contro la Vastese? Ora siamo a Salerno, più andiamo incontro a partite importanti e più volte parlerò. La società andò in silenzio stampa, io condivido tutto quello che fa la società. Se c’è qualcosa che non condivido allora tolgo il disturbo, io sono un dipendente. Se qualcosa mi dà fastidio lo dico”.

Due gol per Bocalon in attesa di Djuric: “Bocalon ha giocato e quindi ne penso bene, altrimenti sarebbe fuori. Djuric non è un calciatore della Salernitana e quindi non ne parlo. Quando arriverà, se arriverà, spenderò due parole sul nuovo calciatore. È un giocatore valido per la categoria al di là dei gol, lavora molto per la squadra ma non mi va di parlare molto di Djuric”. La certezza, invece, è il 3-5-2: “Possiamo ipotizzare tanti moduli, oggi Palumbo spesso si è alzato. Castiglia ha già segnato tanto da mezz’ala, le mezze ali devono attaccare la porta. Adesso con meno frequenza perché fa molto caldo, però Castiglia deve attaccare la porta. Oggi gol anche di Odjer che magari si butta meno ma sto cercando di farlo allungare. Io vorrei giocare così, poi non è detto che il 3-5-2 possa diventare 3-4-1-2 come l’anno scorso. Io sono arrivato dopo e non ho trovato centrocampisti con spiccate doti di inserimento, ho cambiato molto dal punto di vista tattico. Mazzarani può giocare mezz’ala perché lo ha sempre fatto, sa fare anche il trequartista con attitudine difensiva in fase di non possesso e può fare anche il mediano. Fase difensiva? Abbiamo sofferto un po’ di palleggio, ma non così tanto. Non abbiamo concesso nulla al Rezzato, sull’azione del gol c’è un cross e l’errore di un singolo, Vitale aveva la palla sulla testa e si è abbassato lasciando sfilare la palla: è errore di un singolo, non della linea. Se devo dire una cosa sui gol presi parlerei di quello subito con la Reggina, brutto errore di posizione in quel caso. Noi ci alziamo molto con i quinti e quindi qualcosa quando perdi palla dietro rischi. Se poi non vogliamo rischiare, metto tutti dietro e probabilmente in porta non ci tireranno più. Come idea vorremmo essere sempre propositivi, vorrei che i difensori uscissero un po’ di più e accorciassero sui centrocampisti, ma ci può stare che la gamba non risponde ad agosto. Se vogliamo alzare l’asticella, però, dobbiamo rischiare qualcosa e abituarci all’uno contro uno. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio. Vitale l’ho impiegato solo da centrale perché non avevo i difensori, per me è più un quinto ma può essere utilizzato anche nei tre dietro”.

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