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Gregucci sconsolato: “Alla prima difficoltà perdiamo 30 metri, serve gestire la pressione dell’Arechi”

Questa non può essere la vera Salernitana. Lo sa perfettamente uno sconsolato Angelo Gregucci, che scuote la testa all’arrivo in sala stampa. In venti minuti la partita era già finita, sul 2-1 la squadra non ha reagito. Salti carpiati all’indietro rispetto alla gara di Palermo, già dopo 30 secondi era arrivata la sensazione che sarebbe stata una gara lunghissima per i granata: “L’approccio sicuramente non è stato dei migliori perché abbiamo concesso subito un tiro dal limite a un calciatore capace”. E da lì in poi la squadra si è rintanata nella propria metà campo senza riuscire mai a venirne fuori palla al piede: “Ci siamo messi in sette dietro la linea della palla, paradossalmente all’Arechi andiamo sempre indietro e fuori casa più avanti. Se si va indietro si difende male, ma al di là del risultato neanche la prestazione mi è piaciuta. Un minimo di reazione nel secondo tempo c’è stata perché abbiamo accorciato le distanze. Ma è stato troppo poco, il risultato è giusto”.

Onesta l’analisi di Gregucci che sa di dover lavorare soprattutto sulla testa dei suoi calciatori: “Bisogna migliorare la condizione psicologica, perché è evidente che subiamo delle pressioni. Si può pure andare sotto nel risultato, ma poi non bisogna affrettare le giocate, sbagliare semplici situazioni in fase di costruzione. Non abbiamo mai trovato la trequarti per errori tecnici, per la fretta. Serve più coraggio”.

Anche perché ormai la difesa è un colabrodo e in attacco non c’è brio: “Fuori casa aspettiamo più avanti paradossalmente, dobbiamo risolvere questo problema ,se non abbiamo coraggio non giochiamo. Dobbiamo andare avanti, va bene prendere gol ma lo preferirei prendere con 30 metri in più. Se rubiamo la palla possiamo essere più pericolosi, nelle statistiche siamo indietro negli indici di pericolosità. Micai rimane un grande portiere, non ho rivisto azione di Mancosu”.

Seconda sconfitta consecutiva all’Arechi, che non è più fortino inespugnabile: “L’Arechi diventa prova da tagliola quando subiamo un minimo episodio che ci mette in difficoltà, provavamo a velocizzare giocate sbagliando passaggi semplici. Calma e gesso, nel calcio esistono le pressioni e chi non le sopporta fa fatica a giocare ad alti livelli, serve salto di maturità, lavorerò moltissimo. Jallow, ad esempio, ha fatto una giocata fantastica, ne ha messi due a sedere e poi ha perso lucidità, aveva due scarichi facili al limite e invece ha perso lucidità. Se attaccante gioca e non fa gol si innervosisce e questo non va bene. A livello offensivo abbiamo fatto poco. Per tirare in porta bisogna andare più avanti, quando non hai palla la pressione più in alto ti consente di esere più vicino alla porta avversaria, a Palermo l’ho visto, stasera no. Non so se a Palermo i miei ragazzi pensavano di aver già perso e si sono liberati, andando a scalare più avanti. Serve più presidio territoriale nella metà campo avversaria”

Infine la situazione infortunati, oggi la lista si è allungata con il solito nome di Akpa Akpro: “Bisogna chiedere al comparto medico le condizioni, penso a una ricaduta. Stiamo recuperando un po’ di ragazzi infortunati di lungo corso come Di Gennaro, Bernardini e Schiavi mentre Minala si deve ricondizionare perché viene da lunga inattività. Ci sono anche persone che spero fra poco torneranno al top. Punto molto su di loro. Dige può dare mano a squadra,Berna invece è un professionista e credo sia un grande giocatore”.

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