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Gregucci tira dritto, squadra bacchettata al Mary Rosy. Scalpitano Orlando e Minala

Nessuna voglia di alzare bandiera bianca. Malgrado una classifica sempre più preoccupante, un rendimento assolutamente deficitario ed un’identità di squadra che fatica a materializzarsi. Gregucci non lascia ma raddoppia. Il tecnico di San Giorgio Jonico ha derubricato a passeggero momento di debolezza l’ipotesi dimissioni e s’è presentato più combattivo che mai sul green del Mary Rosy dove la squadra ha sostenuto ieri una seduta pomeridiana. Usando più il bastone che la carota. Il trainer granata non fa sconti ai suoi e prova a scuotere la squadra da un torpore che ha fruttato la miseria di un punto nelle ultime cinque uscite. C’è un obiettivo da consolidare, diverso da quello inizialmente fissato dalla proprietà ma non per questo meno importante. Urla, toni perentori che riecheggiavano al di fuori di un Mary Rosy al solito blindato. “Se oggi non hai la testa di allenarti e l’hai lasciata a casa, puoi anche andare a fare la doccia e ritorni domani”: Gregucci ha bacchettato Memolla ma c’è da immaginare che l’invito fosse generalizzato e non diretto soltanto al mancino albanese, peraltro in procinto di riaccomodarsi in panchina visto il rientro di Lopez dalla squalifica. Davanti all’uruguagio potrebbe finalmente trovare spazio Orlando in luogo di un Djavan Anderson sempre più inconsistente. Nelle prove tattiche Gregucci ha schierato l’ex Vicenza largo a sinistra, chiedendo a lui ed agli altri centrocampisti di fare “la scelta giusta” e la “giocata di qualità”. Da ridisegnare anche la cerniera centrale vista la squalifica di Akpa Akpro. Accanto a Di Tacchio scalpita Minala che però ha caratteristiche più di quantità che di qualità, quella qualità che Gregucci chiederà ancora ad Alessandro Rosina dopo le buone prove contro Venezia e Spezia.

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