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La prima volta di Antonio Pio: buoni spunti e l’abbraccio della famiglia

L’abbraccio commosso di mamma Matilde e con gli zii Danilo e Chiara dopo i suoi primi undici minuti da professionista è l’istantanea più bella. Il 27 maggio 2023 sarà data da ricordare per tutta la vita per Antonio Pio Iervolino, ventenne da una settimana, che ieri ha esordito in Serie A e da professionista. Un primo passo e non un punto d’arrivo: il percorso di crescita del centrocampista, nipote del patron granata, è ancora lungo ma ha mezzi e discreta personalità per poter dire la sua nel calcio professionistico. Lo ha dimostrato nelle partite del campionato Primavera in cui è stato impiegato e anche ieri nello spezzone contro l’Udinese. Dovrà necessariamente fare esperienza e coltivare le qualità che ha.

La storia

Iervolino junior è il figlio di Angelo, fratello del presidente granata prematuramente scomparso nove anni fa a causa di un brutto male. Recentemente gli è stato intitolato un club di tifosi. Proprio in quell’occasione il giovane calciatore si augurò di trovare presto l’esordio. Paulo Sousa glielo ha riservato nella cornice più bella, con i 27mila dell’Arechi (record stagionale ieri). Inaspettatamente. “Non credevo fosse previsto, ho giocato pure in un ruolo che solitamente non è mio ma è stato bellissimo“, ha confidato il ragazzo ad alcuni amici dopo la partita. Immaginava probabilmente di poter avere uno spezzone a Cremona all’ultima di campionato. A una ventina di minuti dal termine, invece, l’allenatore portoghese lo ha mandato a fare riscaldamento, sul 2-2, Lo ha spedito in campo al 40′ al posto di Mazzocchi e soltanto per pochi secondi non ha fatto il suo esordio al minuto 39 della ripresa, come il numero della sua maglia. Poco male. Un po’ di spunti interessanti, l’azione che ha determinato l’espulsione di Zeegelar e il gol di Troost-Ekong con lui in campo. “Quando l’ho visto entrare avevo il cuore in gola. Meritava di giocare forse anche qualche partita prima“, ha confessato l’allenatore al presidente. Lo ha detto lo stesso Danilo Iervolino ieri all’uscita dallo stadio: “Sono contento per Antonio, penso che possa dare tanto a questa Salernitana”.

Una bella soddisfazione

Il ragazzo di San Gennaro Vesuviano ieri al suo ritorno a casa ha trovato fumogeni e fuochi d’artificio ad attenderlo. Prima di Salerno era cresciuto calcisticamente nella Peluso Academy per poi approdare nel settore giovanile dell’Inter. In seguito, esperienza pure fra i baby del Novara e dell’Imolese. Fu il primo acquisto dell’era Iervolino a gennaio 2022 e la cosa fece storcere il naso a qualcuno per via del cognome importante. È stato aggregato alla formazione Primavera inizialmente, poi da questa stagione in pianta stabile con Nicola prima e Sousa poi. Ha aspettato il suo turno con umiltà e si è fatto voler bene da tutti. Emblematico il buffetto affettuoso ricevuto da Candreva mentre faceva riscaldamento e “Tonino” si accingeva a battere un calcio d’angolo. Suo malgrado, Iervolino jr fu il primo infortunato del ritiro austriaco di Jenbach: una distorsione alla caviglia che rischiò di compromettere la sua presenza al trofeo Angelo Iervolino con Reggina e Adana Demirspor. Teneva tantissimo ad esserci nella competizione che portava il nome del papà e riuscì a farlo in extremis.

Il futuro

Ora Antonio Pio Iervolino ha imparato le prime cose di calcio: poteva essere ceduto a gennaio per andare a fare esperienza in terza serie, è rimasto e ha avuto la gioia dell’esordio. Dovrà immediatamente tornare in Primavera per l’ultimo atto stagionale: c’è il ritorno playout dopo il ko di ieri a Reggio Calabria per 3-0, giovedì ci sarà anche il centrocampista e farà il possibile per dare una mano ai compagni. Occorre evitare la retrocessione sul campo in Primavera 3. Poi penserà al possibile nuovo impiego in quel di Cremona, infine alle meritate vacanze e alla presumibile nuova pagina della sua carriera: a vent’anni gli servirà continuità e fiducia, dunque è ipotizzabile – come accade per tutti i giovani – una cessione in prestito altrove per farsi le ossa e ritornare in granata più forte tra un anno. Ne discuterà anche con il suo agente, Vigorelli. “Teniamo alla crescita di Antonio come uomo, abbiamo sofferto in questi anni perché Angelo ci manca. Avrà tutto il tempo per farsi valere”, diceva Danilo Iervolino all’inaugurazione del club che porta il nome del fratello. Ieri c’è stato un primissimo passo, la strada è spianata ma bisogna guidare con saggezza e testa sulle spalle. Antonio Pio ha mostrato di averle.

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