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La Salernitana sbatte sul palo, contro lo Spezia l’ultima sconfitta di un 2019 da incubo: al Picco granata ko 2-1

TABELLINO SPEZIA-SALERNITANA  2-1 

SPEZIA (4-3-3): Scuffet; Ferrer, Terzi, Capradossi, Marchizza; Maggiore, Bartolomei, Mastinu (26’ st M.Ricci); F.Ricci (43’ st Vignali), Ragusa (31’ st Gudjohnsen), Gyasi. A disp: Kaprikas, Barone, Ramos, Acampora, Mora, Burgzorg, Reinhart, Benedetti, Buffonge. All. Italiano

SALERNITANA (3-5-2): Micai; Karo, Billong, Jaroszynski; Lombardi, Akpa Akpro (13’ st Di Tacchio), Dziczek, Kiyine, Cicerelli (20’ st Jallow); Djuric, Gondo (26’ st Maistro). A disp: Vannucchi, Lopez, Odjer, Firenze, Kalombo, Heurtaux, Novella. All. Gian Piero Ventura

Arbitro: Luca Massimi di Termoli (Schirru/Annaloro). IV uomo: Valerio Marini di Roma 1

NOTE. Marcatori: 5’ pt Ragusa (SP), 38’ st Gyasi (SP), 40’ st Jallow (SA); Ammoniti: Terzi, Mastinu, Maggiore (SP), Kiyine, Billong, Di Tacchio, Dziczek, Karo (SA); Angoli: 4-1; Recupero: 0’ pt  – 5′ st; Ammonito Pagnotti (SP) al 30’ pt per proteste

Stanca, confusa e con poche idee. Giovedì con il Pordenone si era vista la migliore Salernitana della stagione, oggi a La Spezia i granata mostrano invece tutta la loro parte negativa e perdono meritatamente contro una squadra più veloce ma anche più determinata. Al Picco finisce 2-1, il gol di Jallow a cinque minuti dalla fine serve a rendere solo più amaro l’ultimo pomeriggio del 2019: il rammarico arriva al 94′ con la grande parata di Scuffet che spinge sul palo il tiro di Lombardi. La Salernitana torna a casa con una sconfitta dopo i 7 punti nelle ultime tre partite, l’anno si chiude nel peggiore dei modi. Ventura chiude il girone d’andata a metà classifica, abbastanza lontano dai playout ma neanche in una posizione di totale tranquillità. Il 2020 deve essere l’anno della rinascita, perché gli ultimi dodici mesi sono stati da incubo.

LA CRONACA. Squadra che convince (ma soprattutto vince) non si cambia, Ventura dimentica il turnover e viaggia sulla linea della continuità. In campo ci vanno gli stessi che giovedì hanno battuto il Pordenone, scelta che con il senno del poi non paga perché gli undici granata finiscono presto la benzina. Ma è soprattutto l’approccio della Salernitana a condizionare la partita, gli uomini di Ventura entrano tardi in campo e nei primi 30 minuti vengono bombardati da uno Spezia allegro e pimpante. Italiano mette un campo un 4-3-3 con tante novità, in campo c’è Federico Ricci ma non Matteo mentre Ragusa fa il falso centravanti. L’ex granata però ci mette cinque minuti a trasformarsi in centravanti vero, spingendo in rete la sponda di Maggiore dopo una bella azione che ha coinvolto anche Mastinu e Gyasi sulla sinistra. La Salernitana incassa il colpo e non reagisce, anzi. Akpa Akpro sbaglia due passaggi di fila, Dziczek addirittura tre. Il centrocampo non riesce a ingranare, Cicerelli e Lombardi non trovano spazi mentre Kiyine viene subito triplicato a ogni tocco di palla. Così è difficile uscire dalla propria trequarti, soprattutto se l’unica soluzione diventa il lancio lungo di Billong sempre impreciso.

A tenere a galla la Salernitana è il solito Micai che al 16’ addirittura di testa respinge il colpo a botta sicura di Gyasi servito da uno scatenato Ragusa. Il portiere dei granata poi deve soffiare sul tiro potentissimo di Maggiore che va a centimetri dall’incrocio. Furia ligure, la Salernitana è inerme. Poi, però, all’improvviso Gondo ruba palla a Capradossi e spara su Scuffet: poteva anche servire Djuric a centro area, però la Salernitana supera il centrocampo e crea un’occasione. E si rianima. L’ultimo quarto d’ora del primo tempo è gestito dal cavalluccio, finalmente Kiyine salta la prima linea di pressing e riesce spesso ad allargare per Lombardi che però oggi bisticcia col primo controllo. Ma l’esterno scuola Lazio ci mette le mani nell’occasione più grande della partita per i granata: al 33’ Lombardi batte una rimessa laterale che trova la testa di Gondo e quella di Djuric prima della spaccata di Cicerelli imprevedibile ma sfortunatamente imprecisa. Si salva Scuffet che poi resta immobile sulla punizione dello stesso Cicerelli al 37’ che sfiora i pali. Un pizzico di sfortuna, poi il solito approccio sbagliato del secondo tempo.

I granata iniziano la ripresa come avevano disputato i primi minuti della gara, distratti e confusi. Tanti passaggi sbagliati in impostazione e difficoltà a superare il centrocampo, questa volta però lo Spezia non ne approfitta. L’occasione migliore ce l’ha Mastinu che raccoglie una respinta corta di Micai dopo un cross di Bartolomei ma bada più alla potenza che alla precisione. Sospiro di sollievo per Ventura che poi si dispera al 15’: mischione in area dello Spezia, Lombardi salva il pallone prima che si spegnesse sul fondo e serve Kiyine che col mancino non riesce a trovare l’incrocio. La Salernitana però inizia ad alzare il baricentro, Ventura fa tre sostituzioni e si mette con il 3-4-1-2, con Maistro alle spalle di Djuric e Jallow (infortunio per Gondo). Kiyine comincia a toccare più palloni, però il cavalluccio non riesce a creare occasioni nitide. Si aprono gli spazi in contropiede e lo Spezia la va a chiudere: da destra a sinistra il pallone arriva a Gyasi che converge e calcia male, Micai sbaglia e regala il 2-0. La Salernitana ha poi uno sprizzo d’orgoglio e accorcia con Jallow, servito dalla sponda di Djuric dopo il primo cross alla Lombardi di Lombardi. Poi allo scadere lo stesso Lombardi prende la mira e Scuffet ricorda a tutti perché era cercato dai migliori club di Europa spingendo il pallone sul palo. Vince Italiano, la Salernitana chiude l’anno con una sconfitta e a centro classifica. La metafora perfetta di un 2019 che doveva essere trionfale e che invece è assolutamente da dimenticare.

 

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