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La scossa Sousa dura un tempo: la Lazio passa nella ripresa con doppio Immobile

TABELLINO SALERNITANA-LAZIO 0-2

SALERNITANA (3-4-2-1): Sepe; Bronn, Daniliuc, Pirola (30′ st Lovato); Candreva, Coulibaly, Crnigoj (30′ st Sambia), Bradaric; Bonazzoli (14′ st Kastanos), Vilhena (1′ st Valencia); Piatek (30′ st Botheim). A disp. Ochoa, Fiorillo, Gyomber, Bohinen, Nicolussi Caviglia, Iervolino. All. Paulo Sousa.

LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Casale, Patric, Hysaj; Vecino (32′ st Basic), Cataldi, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile (41′ st Cancellieri), Pedro (32′ st Romero). A disp: Maximiliano, Adamonis, Lazzari, Pellegrini, Fares, Marcos Antonio, Milinkovic-Savic. All. M. Sarri.

ARBITRO: Rosario Abisso di Palermo. ASS.: Baccini e Rocca. IV: Marinelli. VAR: Fabbri. AVAR: Muto.

NOTE. Marcatori: Immobile al 14′ st e al 29′ st (rig.) Ammoniti: Vecino (L), Pirola, Valencia, Daniliuc (S). Espulso: Bronn al 44′ st. Angoli: 2-9. Recupero: 1′ pt, 4′ st.

Caduto anche l’alibi allenatore, ora sarebbe il caso che qualcuno in società iniziasse ad assumersi le proprie responsabilità. Di una squadra costruita e concepita male, assemblata e aggiustata ancor peggio. La scossa Paulo Sousa è durata un quarto d’ora, quello iniziale, in cui la Salernitana ha tenuto testa alla Lazio, mostrando voglia e idee di gioco. Alla prima ingenuità però la squadra granata s’è sgretolata. Regalato il gol ai capitolini, la Salernitana è completamente scomparsa dal campo proseguendo una preoccupante regressione sul piano tecnico, tattico e caratteriale.

LA CRONACA. Paulo Sousa aggiusta qualcosina sul piano tattico senza però derogare dalla difesa a tre. C’è ancora Sepe tra i pali, Vilhena e Bonazzoli agiscono a supporto di Piatek. Cerniera di centrocampo muscolare con Lassana e Crnigoj. Tocca a Daniliuc guidare la retroguardia. Proprio l’austriaco va subito vicino al gol approfittando di un’uscita a vuoto di Provedel, ma il suo colpo di testa da posizione defilata trova solo l’esterno della rete.

Parte bene la Salernitana. Sul piano dell’intensità agonistica, ma anche su quello tattico. Paulo Sousa chiede ai suoi di muovere velocemente la palla con frequenti e repentini cambi di gioco. Al 7′ la conclusione di sinistro di Piatek dai sedici metri è smorzata dalla difesa biancoceleste e non impensierisce Provedel. All’ 8′ colpo di testa di Bonazzoli, palla alta. Al 14′ assolo di Candreva in ripartenza, destro di poco a lato.

Dopo un ottimo impatto al match, la Salernitana rifiata e la Lazio inizia a farsi viva dalle parti di Sepe. Al 19′ buco di Pirola su un lancio lungo dalle retrovie, Immobile si libera al tiro nonostante il tentativo di chiusura di Daniliuc, Sepe attento.

Lazio pericolosa anche su corner calciato da Luis Alberto, Felipe Anderson prova la magia col tacco ma trova solo l’esterno della rete. La squadra di Sarri aumenta i giri e inizia a macinare gioco. Immobile si smarca sulla trequarti, palla in curva. La Salernitana si rintana, Daniliuc chiude su Vecino e sventa un gol praticamente già fatto.

Altro tentativo biancoceleste dalla distanza con Felipe Anderson, deviazione e palla in corner. Al 34′ ancora Sepe attento sul destro di Pedro. Finale di tempo di marca granata. Al 40′ Provedel prima va a vuoto poi abbassa la saracinesca su Candreva.

Entra subito Valencia per un Vilhena ancora sottotono. La ripresa inizia sulla falsariga di buona parte della prima frazione e cioè con la Lazio a comandare .

Al 14′ dentro Kastanos per il solito abulico e svogliato Bonazzoli. Neppure il tempo di riorganizzarsi e la Lazio passa. Dormita colossale del duo Bradaric-Pirola, Marusic s’invola col binario libero e trova Immobile sul secondo palo ben appostato a depositare alle spalle di Sepe. Il gol è una doccia gelata e manda la Salernitana nel pallone. Bronn non libera l’area e serve Marusic, conclusione alta. Il tunisino prova a riscattarsi su corner di Candreva con una sforbiciata ma non trova la porta. Al 24′ la Lazio raddoppia. Dormita di Pirola su un pallone innocuo, l’ex Monza anziché spazzare chiama l’uscita tardiva di Sepe che travolge Immobile. Abisso non se ne avvede, il VAR sì e manda il capitano biancoceleste al dischetto. Conclusione angolata e imparabile per Sepe, Lazio sul doppio vantaggio.

Al 43′ il penalty stavolta lo dichiara direttamente Abisso. Bronn strattona il neoentrato Cancellieri e non contento manda a quel paese l’arbitro. Rosso e rigore, Sepe ipnotizza Luis Alberto che sulla ribattuta manda a lato. Prodezza inutile del portiere ex Parma, la partita la porta a casa la Lazio legittimando la sua supremazia tecnica con una condotta autoritaria del match. Inizia con una sconfitta l’era Paulo Sousa, domenica col Monza sarà sfida da dentro o fuori.

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