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Lassismo e presunzione, harakiri Salernitana: la “testa” alla A, la realtà ai playout per evitare la C

Comunque vada sarà un insuccesso. La Salernitana si condanna alla coda playout col Venezia dopo il ko di Pescara. Granata incapaci di approfittare anche dell’ennesimo regalo delle avversarie, leggasi la mancata vittoria del Livorno in casa del già retrocesso Padova. Di Tacchio e compagni giocheranno all’Arechi contro i lagunari domenica 19 maggio, ritorno al Penzo di Venezia domenica 26. Rinvii e slittamenti permettendo. Per salvarsi i granata dovranno obbligatoriamente vincere almeno una partita, in caso di doppio pareggio c’è lo spauracchio rigori (clicca qui per il regolamento).

All’Adriatico s’è consumata l’ennesima saga di un harakiri che ha origini lontanissime, culminato in un girone di ritorno da horror. Le recenti cinque sconfitte consecutive certificano un crollo iniziato con la fine del mercato di gennaio. In quella sede il giocattolo s’è rotto definitivamente complice il lassismo di una società presuntuosa e finanche pretestuosa. S’è rivelato autolesionista il tentativo di cercare di ricucire lo strappo con la piazza a suon di comunicati dirottando l’attenzione generale già alla prossima stagione, senza avere la contezza della salvezza in tasca. “Non mi pare che stiamo lottando per non retrocedere”, le ultime parole di Lotito prima di piombare in un profondo e perdurante silenzio, anche col baratro ad un passo.

Si fa tremenda fatica a credere a quanto accaduto, ad un’annata che doveva essere della famigerata “asticella alzata” e che invece ha rischiato di chiudersi in una tragedia (sportiva, s’intende). Soltanto la rimonta del Verona contro il Foggia ha salvato i granata dalla retrocessione diretta in C. Almeno per una settimana: perché se il ricorso dei satanelli dovesse trovare accoglimento, la squadra di Grassadonia si ritroverebbe con un punto in più in classifica mandando la Salernitana all’inferno della terza serie. Se ne saprà di più venerdì 17 maggio (clicca qui per leggere l’articolo) nei saloni del Coni a Roma. Nella migliore delle ipotesi sarà playout, come tre anni fa col Lanciano.

A proposito di giustizia sportiva: domani si discuterà la richiesta della Procura Federale sulla retrocessione del Palermo per le irregolarità amministrative della gestione Zamparini. Per la Salernitana cambierebbe relativamente poco: se anche il club rosanero dovesse scivolare all’ultimo posto, i granata farebbero ugualmente i playout ma col Foggia. Soltanto un verdetto a stagione abbondantemente conclusa e la contestuale mancata promozione in A dei rosanero ai playoff potrebbero schiudere le porte del ripescaggio alla perdente dello spareggio playout.

Uno scenario inimmaginabile appena un mese fa. Una situazione scivolata di mano progressivamente fino al crollo verticale delle ultime settimane. Si è scherzato col fuoco, lo ha fatto in primis la società sottovalutando il grosso pericolo che si stava correndo allontanamento a dir poco tardivamente il mediocre Gregucci. Comunque vada sarà un insuccesso globale, una stagione che lascerà cocci impossibili da rimettere insieme. Un fallimento tecnico, gestionale ed ambientale che ha nella proprietà e nella dirigenza i principali responsabili. Sul campo la Salernitana peraltro sarebbe già retrocessa. Soltanto due compagini hanno fatto meno punti dei granata. E nel calcio, si sa, i numeri sono l’unica componente a non poter essere interpretata a propria convenienza.

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