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Le luci a San Siro le tengono accese solo i 4000 tifosi granata: ai giocatori intonano “meritiamo di più”

La sveglia suona presto per chi ha deciso di raggiungere Milano il giorno stesso di un match dal retrogusto nuovo, quello tra Milan e Salernitana alla “Scala del calcio”. L’aeroporto di Napoli Capodichino si colora di granata già dalle 7 del mattino, tra i saluti e chi si augura di incontrarsi dopo, dandosi un appuntamento approssimativo. Un po’ di ansia, tangibile, smorzata dai sorrisi, dai caffè e dalle colazioni fatte di corsa. C’è chi è attaccato al filo di un telefono perchè l’amico non ha voluto sfidare e guardare la paura di un volo e lo raggiungerà in treno. Qualcosa va “storto” con la voce dai binari che annuncia ritardi e una corsa (con troppe fermate) con l’acqua alla gola e con il terrore di non arrivare in tempo per prendere posto nel settore ospiti dello stadio di Milano. Fermata San Siro stadio. La metropolitana si muove allo stesso ritmo di un fiume di sciarpe e cappelli che si mescolano nelle sfumature granata e rossonere, è il diavolo contro l’ippocampo in una sfida inedita per le nuove generazioni.

La partita si gioca anche un po’ fuori dal campo, con un panino e una birra a scaldare: tra i “fuorisede” c’è chi incontra gli amici di una vita che hanno scelto di lasciare Salerno per un weekend per sentirsi comunque a casa, viceversa c’è chi ha accolto una manciata di mare tra le mani e un po’ di calore nella freddissima e pungente Milano. Pungenti: un po’ come i quattromila presenti nel terzo anello verde che si sono fatti sentire dall’inizio alla fine (contestando anche il ds Fabiani dall’inizio alla fine, anche dopo il triplice fischio finale), un po’ come i minuti in cui i granata di Colantuono hanno preso gol e hanno mollato la presa e ancora come i minuti che scorrono prima che la Salernitana possa conoscere il suo futuro. Perchè il presente non è di bell’aspetto.

In campo c’è rassegnazione, sembra che la Salernitana non si sia spogliata neanche, seppur abbia indossato la quarta maglia, quella celebrativa. I tifosi invece si “spogliano” di qualsiasi cosa e al termine della partita intonano un “Meritiamo di più…”. Adesso c’è da fare un viaggio al contrario, ripercorrendo i binari della rabbia. Uno steward dall’accento del Nord si ferma e sente il dovere di : “Certo che però, che tifosi…spettacolari”. E’ vero, decisamente. Perchè “luci a San Siro non ne accenderanno più” e si spengono per la Salernitana, lasciando completamente al buio chi continua ad amare questa maglia. Senza condizioni.

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