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Le sei dita, il numero 13 e la passione per il gaming: Memo Ochoa dal Messico a Salerno

Un portiere di spessore internazionale: no, è davvero troppo riduttivo descrivere così Guillermo Ochoa, 37 anni compiuti a luglio e prossimo a diventare il nuovo portiere della Salernitana (clicca qui per leggere l’articolo). Anche ai Mondiali in Qatar si è fatto notare, e non solo per la sua vistosa capigliatura. Tre gol subiti in altrettante partite giocate (il Messico non ha superato la fase a gironi), ma anche un rigore parato ad un certo Robert Lewandowski nella gara d’ esordio contro la Polonia quando ha incrociato Piatek, rimasto in panchina in quella occasione. Poi il ko per 2-1 contro l’Argentina campione del Mondo e la vittoria con l’Arabia Saudita che non è bastata a guadagnare l’accesso agli ottavi di finale.

Ha legato buona parte della sua carriera al Club América, storica società messicana di cui veste attualmente la divisa. Con gli Azulcremas ha giocato oltre 400 partite, dagli inizi degli anni 2000 ad oggi. Nel mezzo, quasi dieci anni in Europa tra Francia, Spagna e Belgio con le maglie di Ajacco, Malaga, Granada e Standard Liegi. Nel corso degli anni è finito spesso nel mirino di club italiani, in particolar modo Milan e Napoli, ma non se n’è mai fatto nulla. Sarà la Salernitana a portare in Italia Memo, portiere dotato di grandi riflessi e una forte esplosività. Doti che nel 2007 lo hanno portato a classificarsi al trentesimo posto della classifica del Pallone d’Oro (a vincerlo fu il milanista Kakà). In carriera ha vinto un campionato messicano (2004/2005), cinque Gold Cup e una coppa di Belgio.

Indossa la maglia numero 13, scelta legata al suo giorno di nascita, il 13 luglio, ma non solo: il 13 è il giorno (di venerdì) in cui esordì in una fase finale dei Mondiali contro il Camerun, nel 2014. E in Brasile erano le 13. Un anno, in patria, ha scelto il numero 6 e allo Standard Liegi 8, dato che in spagnolo si traduce ocho, fonema che richiama il suo cognome.



La leggenda delle sei dita e la passione per i videgiochi

Portiere con all’attivo la partecipazioni a ben cinque Mondiali, nel 2014 Ochoa fu protagonista di una vera e propria leggenda social. Ai Mondiali fu protagonista di una superlativa prestazione contro il Brasile, e dopo quella partita sul web diventò virale una foto di Memo in posa con la mano destra aperta e in bella vista. Una foto che mostra Ochoa con sei dita: in tanti ci credono, ma si trattava di un fotomontaggio per rendere onore alla sua super performance contro la squadra verde-oro. Calcio reale, ma anche virtuale: Guillermo Ochoa è anche un gamer. Dal 2021 è socio di un’impresa di eSports americana

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