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Lecce in A, non chiamatelo miracolo. Il ds Meluso: “Lavoro e programmazione, merito della società”

I miracoli sono solo apparenti. Dietro una grande vittoria c’è sempre un grande lavoro, di progettazione e lungimiranza. Il Lecce è arrivato secondo in campionato ottenendo una meritatissima promozione in Serie A, vincendo con il gioco ma soprattutto con il sacrificio. Il doppio salto è realtà, merito soprattutto del direttore sportivo Mauro Meluso che con Liverani ha trascinato i salentini nel calcio che conta. E adesso Meluso può festeggiare: “Sarò onesto, non eravamo per vincere il campionato – ammette il diesse dei pugliesi ai microfoni di Radio Alfa – Ovviamente quando partì la B a 19 squadre eravamo preoccupati per la salvezza perché le neopromosse partono con un handicap economico che ti costringe a fare i salti mortali. Pensavamo solo alla salvezza, però abbiamo cercato comunque di costruire una squadra che ci desse la garanzia di salvarci con tranquillità senza dover soffrire troppo. Poi a gennaio ci siamo resi conto che questa squadra otteneva risultati attraverso il gioco e il lavoro fatto da Liverani e il suo staff, fenomenali nel costruire questa squadra, e quindi abbiamo deciso di fare uno sforzo per arrivare ai playoff. Siamo arrivati secondi con merito, ma anche con tanti sforzi. Certe vittorie si ottengono anche con sacrificio e fortuna, ma non si ottengono per caso. Abbiamo vinto due campionati di fila grazie soprattutto alla società che mi ha messo nelle condizioni di lavorare nel miglior modo possibile. La dimensione trovata a Lecce è difficile da trovare altrove. Un risultato straordinario, ne siamo felici”.

Soprattutto perché il campionato del Lecce è finito all’ultima giornata e non si è trascinato nelle aule dei tribunali: “È la cosa più spiacevole, noi speriamo sempre che sia il campo il giudice supremo e non i tribunali. Non mi esprimo perché non ho elementi per dare un giudizio, non sono un giurista né un avvocato. Quello che posso dire è che le regole vanno scritte bene e poi non bisogna cambiarle in corso d’opera, anche se questo è un discorso in generale. Non so chi ha ragione e chi ha torto, ma il risultato sul campo è sempre quello che auspico. In questa vicenda eravamo interessati, perché lottavamo per la Serie A con il Palermo, ma abbiamo vinto sul campo e questo ci riempie di orgoglio”.

Il Lecce ha entusiasmato, la Salernitana ha deluso. Eppure a inizio torneo i granata erano considerati una squadra con più prospettiva: “Sicuramente per la Salernitana c’è stato un percorso tortuoso, i risultati sono stati altalenanti. La Salernitana era partita con un minimo di favori di pronostico, era accreditata come squadra di alta classifica. Poi ha avuto problemi, nella gestione Gregucci ci sono stati risultati deludenti che hanno portato i granata a essere risucchiati nella zona retrocessione. Non è stato un campionato positivo, ma la squadra è di buon livello”.

Adesso il Lecce aspetta con ansia di iniziare il campionato di A. Con i salentini ci sarà anche il Brescia, poi la terza promossa arriverà dai playoff: “Non so chi vincerà gli spareggi. Il  Cittadella gioca bene e ha fatto un’impresa vincendo a La Spezia, potrebbe essere una sorpresa”.

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