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“L’esempio che non bisogna pretendere tutto e subito”: sboccia Dziczek, Ventura gongola

Alla fine ha avuto ragione lui. “Ma io ho sempre ragione”, sorride Ventura con una chiara battuta, in risposta a chi gli chiede del percorso di Patryk Dziczek, arrivato al tramonto del mercato estivo con l’etichetta del predestinato, ma tenuto in panchina per le prime dieci partite. “Ha qualità e visione di gioco, è un giocatore che in prospettiva può calcare alti palcoscenici. Ha intelligenza tattica, capisce il calcio e si vede. Si è messo a disposizione, vuole capire, imparare. Deve però adeguarsi al calcio italiano e ambientarsi, perché è completamente diverso dalla Polonia”, diceva l’allenatore del playmaker quando la carretta era tirata da Di Tacchio e ci si chiedeva perchè il polacco non fosse chiamato in causa. Oggi, Dziczek è diventato inamovibile, da quando ha fatto per la prima volta il suo ingresso in campo. Precisamente – in ritardo rispetto alle previsioni di Ventura che l’avrebbe gettato nella mischia già contro l’Entella, salvo poi tornare indietro per via dell’infortunio al ginocchio rimediato nel riscaldamento dal giocaotre – dal minuto numero 52 di Cittadella-Salernitana, subentrando proprio all’ex irpino. Da allora, otto partite di fila da titolare, tutte fino al triplice fischio. Della sua presenza ne ha beneficiato anche la squadra, vittoriosa in cinque occasioni, con due pareggi e una sola sconfitta (a La Spezia).

“Patryk è un giocatore di prospettiva, ha 20 anni e sta piano piano capendo il calcio italiano. – ha ribadito lunedì sera l’allenatore granata dopo la vittoria sul Trapani – Ha fatto un percorso, è migliorato ed ha ancora margini. Lui è l’esempio che non dobbiamo pretendere tutto e subito. Contro la squadra di Castori ha dovuto lottare e la cosa non gli fa male”. Dziczek è uno dei tanti giocatori di proprietà della Lazio in prestito a Salerno. Il club capitolino ha investito due milioni per accaparrarselo dal Piast Gliwice, squadra che l’anno scorso ha vinto il campionato polacco e con cui all’inizio di questa stagione il centrocampista aveva disputato anche i preliminari di Champions. Più regista che mezzala, anche se nella sua finora breve esperienza campana ha fatto anche quello, Dziczek sta vivendo l’avventura con grandi motivazioni, consapevole però di avere alle spalle il controllo di Lotito con la mano… biancoceleste. Lunedì sera al Bentegodi dovrebbe scendere ancora in campo dal 1′, magari con al suo fianco proprio quel Di Tacchio che Ventura gli ha preferito a inizio torneo. Già fatti gli esperimenti di convivenza tra i due, con alterni risultati. Proprio il Chievo, insieme all’Empoli, aveva cercato il polacco in estate, prima che la Lazio si inserisse. La voglia di continuare a fare bella figura del classe 1998 è tanta.

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