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Lombardo, ex staff granata: “Zoccolo duro ha aiutato. E André farà la differenza”

Matteo Lombardo è sicuro: “Quelle di Ventura e Castori sono due filosofie diverse, altrettanto funzionali e redditizie se c’è un’idea precisa alle spalle. Ho visto qualche spezzone finora, la Salernitana è squadra molto pratica, ha identità visibile. C’è uno zoccolo duro figlio dell’anno scorso che può aver aiutato. Mancati playoff? Resta un rimpianto. Il calcio di Ventura era propositivo e volto a seminare, con grandi sforzi che purtroppo hanno avuto un loro peso e portato qualche momento di poca lucidità”. L’ex collaboratore tecnico della Salernitana, giunto in granata come match analyst di Alberto Bollini nel 2017 e poi capace di ritagliarsi uno spazio di rilievo negli staff tecnici che si sono susseguiti fino all’esperienza come vice di Ventura dopo l’addio di De Patre, ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano Il Mattino per commentare l’attuale momento della Salernitana e il recente passato.

Lombardo, ex calciatore classe 1985 frenato da un infortunio da giovanissimo quando era nel vivaio dell’Inter, oggi è responsabile del settore giovanile e allenatore della Primavera del San Fernando Cadice, club della terza serie spagnola, con un progetto a lungo termine. Resta “tifosissimo della Salernitana” e conosce benissimo tutti i calciatori che nell’ultimo triennio hanno indossato la casacca dell’ippocampo, molti dei quali – tra conferme e ritorni – sono attualmente alle dipendenze di Fabrizio Castori. “Penso a Djuric che è determinante, a Lopez che era stato criticato al suo arrivo e si è guadagnato la fiducia, a Di Tacchio che ha gioito e sofferto in momenti delicati. L’emblema è anche Cicerelli: in ritiro all’inizio faceva numero, poi si è ritagliato uno spazio importante con grande dedizione e sacrificio. Peccato non aver raggiunto i playoff l’anno scorso”, le parole di Lombardo al Mattino, prima di parlare anche dei giocatori attualmente acciaccati che la sosta per le nazionali potrebbe aiutare a ritrovare presto: “Su Gondo ha avuto ragione Ventura a dargli tempo, non era necessario forzare e si è reso utile. Ha grandi capacità. Lombardi ha esplosività, gioca sempre al limite e questo può causare dei momenti di impasse, ma se ritrova continuità può dare soluzioni importanti. Per André Anderson ho un debole: ora è cresciuto rispetto alla prima avventura campana, farà grandi cose. È un giocatore moderno, può determinare in tutti i ruoli, compresa la mezzala nel centrocampo a tre. Lo vedo bene come raccordo e sotto-punta con Djuric nel 4-4-2 di Castori. Col mister, che non conosco, molti giocatori hanno dato tanto in quel ruolo, tipo Laribi a Cesena”. 

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