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Lotito: macigni senza risposte (concrete) alle aspettative dei tifosi

Claudio Lotito lancia l’ennesimo macigno e senza neanche nascondere la mano. Tornato all’Arechi per la prima volta dopo la cocente sconfitta interna con l’Empoli che nei fatti sbarrò la strada playoff alla Salernitana di Ventura, il co-patron granata ha ritrovato la parola dopo mesi di silenzio. Ettolitri di benzina sul fuoco delle feroci polemiche che già da mesi divampano in città. L’ennesima occasione persa per tendere la mano e rispondere ai legittimi dubbi avanzati dalla stragrande maggioranza della tifoseria granata, stanca dopo un quinquennio di anonimato .

Al solito insensibile al malumore della piazza, Lotito ha subito liquidato la questione multiproprietà: “I tifosi devono fare i tifosi, non consentirò loro di sostituirsi alla società”. E’ proprio questo il nocciolo della questione. Che probabilmente Lotito non ha afferrato in pieno. Perché i tifosi granata vogliono fare i tifosi. Cioè emozionarsi, sperare, illudersi. Avere obiettivi e prospettive, non sentirsi soggiogati, succubi e subalterni. Perché se si toglie al tifo la sua componente irrazionale, lo si priva della sua essenza e del suo significato. E, nei fatti, l’attuale Salernitana ha imboccato un tunnel di anonimato ed anaffettività che ha provocato soltanto distacco e scollamento.

“I tifosi devono parlare delle cose che gli appartengono”. Lotito avoca a sé il suo potere decisionale in quanto co-proprietario della azienda Salernitana, senza rendersi conto che il suo operato, unito a quello della dirigenza, sta progressivamente, lentamente e inesorabilmente sgretolando l’inestimabile patrimonio di tifo e passione che hanno reso la Salernitana un’incrollabile fede. E che l’ha indotta ad avventurarsi, ormai quasi dieci anni or sono, in questa esperienza imprenditoriale. Senza che neanche ci fossero i palloni, appunto.

“Se tutti lavorano all’unisono possono dare grandi soddisfazioni ai tifosi nonostante le preoccupazioni strumentali di qualcuno che vuole che la società abbandoni Salerno”. Quali sarebbero le figure interessate strumentalmente ad allontanare Lotito da Salerno? Mosse da quali secondi fini? Si facessero nomi e cognomi, altrimenti è stucchevole demagogia. “Nessuno mi costringe a stare qua, se faccio una cosa è perché voglio farla”. Parole che suonano diverse rispetto al “non ho intenzione di restare a dispetto dei santi” pronunciato qualche anno fa. Stavolta è diverso, stavolta non si può far finta di nulla, non si può continuare ad ignorare il grido di dolore della tifoseria, fingendo che appartenga ad una sparuta minoranza di “leoni da tastiera” social.

1 Commento

1 Commento

  1. Jee

    18/10/2020 at 18:40

    con questa società si può sognare… questa è la verità

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