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Mammarella vuole tornare in B: “Fateci giocare i playoff! Ma non tiro più rigori”

Il calcio di C si ferma, il Carpi viene promosso e tutte protestano. Anche la Ternana, fermata proprio sul più bello: la squadra allenata da mister Gallo avrebbe dovuto giocare la finale di Coppa contro la Juventus Under 23. In campo a guidare gli umbri anche Carlo Mammarella, in palio il trofeo e un piazzamento in griglia con buona posizione. Tutto fermo, ma Mammarella non ci sta: “La finale va giocata andata e ritorno in gara secca, può dare una migliore posizione nella griglia di chi concorre alla promozione – ha detto l’ex mancino della Salernitana ai microfoni del Mattino – I playoff per la B, se ci sono le condizioni di sicurezza, secondo noi si possono fare. Magari in un tempo ridotto, estesi a chi può allenarsi, a chi può adeguarsi al protocollo”.

Mammarella ha giocato a Salerno in una stagione, quella della Promozione in B con Di Napoli e Fabio Brini. Il suo rammarico, aver sbagliato il rigore nella Supercoppa contro il Sassuolo di Allegri: “La mia nuvoletta nera. Ritrovai il mister due anni dopo mi prese un po’ in giro. Mi lasciarono il quinto tiro, il più complicato. Da quel momento  credo di essermi presentato poche volte sul dischetto: rigoristi si nasce, non dipende dal buon piede. Mi riesce molto meglio battere i calci di punizione”.

L’ex Pro Vercelli, 38 anni a giugno, non ha ancora intenzione di smettere: “Vorrei lasciare il calcio in bellezza con la promozione in Serie B, ho lo stesso entusiasmo di allora”. Ma prima si deve tornare a giocare: “Il Governo e Gravina potranno riportare il pallone in campo, se ci saranno le condizioni di sicurezza. Oggi è difficile capire se il calcio farà ancora in tempo a svoltare. Ci sono i protocolli da rispettare e troppe aziende boccheggiano. Il rinvio dei pagamenti potrà essere un’agevolazione per i club ma prima o poi le scadenze arrivano. In attesa della decisione del Consiglio Federale, abbiamo avuto qualche giorno di riposo e siamo tornati tutti a casa. Abbiamo vissuto momenti particolari: il direttore sportivo Luca Leone ha perso il padre, vittima del coronavirus, ci sono tanti giocatori lombardi in squadra e nei giorni dei camion militari pieni di bare a Bergamo cresceva la preoccupazione dei compagni Bergamelli, Defendi, Suagher. Mister Gallo è originario delle stesse zone. Salute e sicurezza sono le priorità per tutti. Se si riparte, noi ci siamo. Pero è dura, un rebus, una lotteria, un calcio di rigore”.

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