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Marco, l’austriaco che si è innamorato dei granata e canta “chist è fratm”

Ritrovarsi a vivere da protagonista e dall’interno il ritiro della Salernitana all’improvviso e senza essere un dipendente del club? Fatto. È la storia di Marco Pamminger, austriaco di Bregenz, ospite dello Schwarzbrunn Hotel di Stans per un periodo coincidente con il ritiro precampionato della Salernitana.

È nata un’amicizia fin dal primo giorno, con il suo “poco italiano” e l’incredibile socievolezza mostrata. Così, con addosso la t-shirt ufficiale, si è inserito nel gruppo, ha dato una mano nelle piccole cose quotidiane, si è fatto voler bene dall’entourage dell’ippocampo ma anche da quello dell’SK Jenbach, a cui ha donato una fornitura di palloni. Questa mattina Marco è partito per tornare a casa, ma promette che sarà presto a Salerno.

“Ho già fatto il biglietto insieme ad altri amici conosciuti qui, saremo all’Arechi per vedere Salernitana-Cremonese – dice prima di ripartire – Ho conosciuto la squadra che mi ha accolto in modo molto caloroso. Sembra di stare in una grande famiglia, è accaduto tutto per caso. È difficile spiegare in parole povere cosa sia successo. Sono un tipo che mette il cuore in tutto ciò che fa, in tutti i rapporti. Con lo staff, con i tifosi, con i giornalisti, i giocatori della Salernitana sono riuscito a legare con un feeling a pelle. Ho imparato che non devo riflettere tanto prima di fare delle cose, ma lo faccio in base all’emozione”. Ha un passato da calciatore amatoriale, ora allenatore dilettante. “Fino a due settimane fa non avevo una squadra del cuore, sono in conflitto con il fatto che c’è troppo business dietro le big del calcio internazionale. Ora sono tifoso della Salernitana. Ho conosciuto la piazza di Salerno a distanza e mi sono subito affezionato. Lo staff (soprattutto quello della comunicazione, nda) mi ha introdotto anche nei cori e nelle canzoni dei tifosi con delle frasi che mi sono rimaste impresse, come ‘chist è fratm’ o ‘puzzo di pesce’. Le parole italiane più semplici già le conoscevo, ma ribadisco che per me valgono i gesti più delle parole”, aggiunge.

Dal primo giorno, il simpaticissimo Pamminger ha abbracciato chiunque, offerto caffè, chiacchierato anche solo del più e del meno: “Quando ci sono barriere linguistiche bisogna oltrepassarle agendo affettuosamente. Anche Ribéry, giocatore famoso, è riuscito a instaurare un feeling con una persona qualunque come me. Questo mi ha colpito tanto e me lo porterò dietro per tutta la vita. Auguro tutto il bene alla Salernitana e soprattutto a Matteo Lovato: è un bravissimo ragazzo e mi dispiace per l’infortunio che gli è capitato, spero possa guarire presto”. Complimenti a Marco, amico di tutti!

Si ringrazia per la collaborazione Armin Azizi

 

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