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Mario Facco, la signorilità del mister granata 83/84 non sarà mai dimenticata

Con la scomparsa di Mario Facco, ex tecnico granata nella stagione 1983-84, il nostalgico mosaico della Salernitana protagonista negli indimenticabili anni del Vestuti vede coprire con un velo di tristezza un altro struggente tassello. Erano anni in cui la passione della tifoseria, sempre ardente e ricca di colore, era salda come un diamante, nonostante le continue difficoltà economiche e gli avventi di personaggi che attraverso l’ippocampo cercavano di ottenere visibilità da capitalizzare in campo politico ed economico. In quella stagione, aperta dai pomposi proclami di Arcangelo Japicca, imprenditore irpino che aveva rilevato la Salernitana per farne soprattutto un trampolino di lancio in chiave politica, Mario Facco si lasciò apprezzare per la signorilità con la quale condusse i rapporti con la stampa e, soprattutto, per la bonaria indole mostrata nella gestione del gruppo tecnico all’interno dello spogliatoio. Una sorta di pacioso e rassicurante parroco di campagna, abile a farsi seguire dalla squadra senza lasciarsi andare a nocivi dispotismi. Il risultato della promozione in serie B, attesa ormai da diciassette lunghi anni, ancora una volta non fu centrato. Però la bontà e l’umiltà di quel mister, che aveva legato da calciatore il suo nome allo scudetto laziale della stagione 73-74, si sono impresse indelebilmente nella mente e nei cuori della tifoseria granata. Negli ultimi anni, nella veste di opinionista televisivo del calcio di terza serie, Facco è stato spesso presente all’Arechi per commentare le gesta della ‘sua’ Salernitana. Lo incontrammo in sala stampa, prima di un Salernitana-Lecce (stagione 2014-2015, vittoria dei salentini per tre reti ad una), e fummo felici di compiere insieme a lui un breve viaggio nel tempo. Gli occhi del corpulento Mario esprimevano commozione ed un luccichio frenetico; un coinvolgimento emotivo che catturò immediatamente anche noi. Soprattutto quando si indugiò a parlare del suo figlioccio Angelo Del Favero, prematuramente scomparso nel 2001. Il groppo in gola e il movimento impercettibile all’angolo della bocca furono gli stessi che abbiamo registrato in molti protagonisti dell’epopea vestutiana. Salerno e la Salernitana non abbandoneranno mai l’esistenza di chi si è cimentato nel meraviglioso catino di Piazza Casalbore.

L’ultimo saluto a Facco si terrà lunedì pomeriggio a Roma, nella chiesa di Cristo Re in viale Mazzini, alle ore 16. Buon viaggio Mario.

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