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Molinaro ritrova i granata (da avversario) dopo 15 anni: nel 2019 poteva tornare, ma…

Dai chilometri macinati sulla fascia del campo di San Cipriano Picentino con la Primavera della Salernitana allenata da Nicola Provenza, agli esordi con la prima squadra. La storia di Cristian Molinaro con la maglia granata si era interrotta quindici anni fa e domenica scriverà un nuovo capitolo, anche se da avversario. Il terzino sinistro, oggi 37enne, è infatti in forza al Venezia che ospiterà i granata: per lui, cresciuto nel settore giovanile della vecchia Salernitana Sport, sarà la prima volta da avversario. Tipo schivo, di poche parole. L’emozione si farà sentire, anche se non è certo più quel ragazzino che sorprese tutti per la sua facilità di corsa.

Il primo a gettarlo nella mischia fu Franco Varrella. La data dell’esordio? Il 26 aprile 2003, non in uno stadio qualunque e non in una partita qualsiasi, il derby col Napoli al San Paolo. I granata persero 2-1 e si avviavano alla retrocessione. Poi arrivò il ripescaggio e Molinaro restò per due anni in B, riuscendo a soffiare il posto da titolare (complice un infortunio) a De Angelis. Polmoni e corsa, con la tecnica da migliorare: Pioli e soprattutto Gregucci contarono sulle abilità del ragazzo di Moio della Civitella, all’epoca appena ventenne. Gregucci addirittura aveva fatto disegnare una specie di “settimana” sul muro del campo di allenamento per “educare” i piedi di Molinaro. La società allora presieduta da Aniello Aliberti fallì nell’estate 2005 e non riuscì a racimolare nulla dalla sua partenza: firmò in Serie A per il Siena, in comproprietà con la Juventus, e da lì iniziò una carriera che non avrebbe mai immaginato, fino a indossare per due volte la maglia della Nazionale. Ben 81 presenze con la Juventus, 101 con il Torino e 125 con i tedeschi dello Stoccarda. Poi, anche le meno memorabili avventure di Parma e Frosinone. Proprio due anni fa, quando Molinaro era ai canarini, la Salernitana chiese informazioni su di lui per riportarlo in Campania. Si era da poco insediato… Gregucci, sulla panchina dell’ippocampo: sarebbe stato un interessante amarcord, però tutto sfumò e la parabola discendente della squadra portò a soffrire fino all’ultimo rigore dei playout. “La Salernitana me lo ha chiesto, eravamo anche disponibili, poi però sono scomparsi”, confessò Capozucca, ai tempi ds del Frosinone. Adesso, mentre Molinaro cerca di ritagliarsi una seconda giovinezza in Laguna (8 presenze finora con il team di Zanetti), la Salernitana è in vetta alla classifica e andrà a giocarsi un vero e proprio scontro diretto al Penzo.

Non solo Molinaro. C’è un altro ex di turno in maglia arancioneroverde ed è quel Riccardo Bocalon che mise a segno 19 gol in 59 partite nel suo anno e mezzo di permanenza alla Salernitana tra il 2017 e il 2019. La società campana lo acquistò dall’Alessandria, dandogli la chance di ritrovare la B da protagonista a distanza di anni. Ci è riuscito, perchè da allora non ha mai più mollato la categoria, tra Pordenone e, appunto, Venezia. In questo torneo ha messo a segno un gol in 10 presenze, molte però da subentrato.

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