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Moviolone Ascoli-Salernitana: regolare raddoppio Tutino, non c’era penalty per il Picchio

In un pomeriggio culminato con lo spavento nel finale in occasione del malore a Dziczek, il signor Abbattista di Molfetta dirige la gara senza troppe difficoltà la gara tra Ascoli e Salernitana, fischiando prevalentemente il giusto.
Al 24’ – nel primo episodio degno di nota – in occasione del raddoppio Tutino è giusto invece il “non fischio”: l’autore della rete ruba palla a Quaranta; successivamente Il difensore dell’Ascoli lamenta un fallo ai suoi danni ma dal replay si intuisce come l’intervento del calciatore granata sia del tutto regolare perché l’ascolano sbaglia il controllo e tira su innaturalmente la gamba destra, con l’attaccante granata che non sembra sbilanciarlo ma ricercare esclusivamente il pallone. Dopo cinque minuti Sabiri interviene duramente su Gondo. Il suo intervento da cartellino “arancione” viene punito col giallo dal direttore di gara. Sacrosanta la prima ammonizione del match. Non tarda ad arrivare il primo cartellino anche tra le file della Salernitana: soltanto dopo tre giri di lancette, Coulibaly trattiene per la maglia Dionisi, impedendo di andargli via. Sanzione che ci può stare. Al minuto 36 Gondo va giù in area di rigore avversaria, tamponato da Brosco, lamentando il penalty; il contatto fra i due c’è, ma l’ivoriano perde aderenza col terreno di gioco e si lascia andare troppo facilmente; forse è anche questo che porta Abbattista alla non assegnazione del tiro dal dischetto. Al 40’ Dionisi interviene in ritardo su Aya rischiando il cartellino giallo; l’arbitro decide di graziarlo. Allo scadere della prima frazione invece arriva il giallo per Gyomber che scalcia Sabiri, fermando la sua avanzata offensiva. In questa occasione Abbattista non poteva far altro che ammonire.
Nella ripresa il primo episodio degno di nota lo si ha al minuto 64 quando, in area di rigore granata, Dionisi calcia verso la porta: il pallone sembra finire sul braccio di Gyomber a velocità normale. Le timide proteste dell’attaccante bianconero non bastano per convincere il giudice di gara a concedere il calcio di rigore. Rivedendo poi il replay, si capisce come la sfera vada a finire sul fondoschiena del giocatore slovacco, abile a tirar su il braccio (peraltro attaccato al corpo) in un’occasione in cui la posizione di partenza del tiro era assai ravvicinata. Dunque, giusto far proseguire il gioco. A 10’ dal termine del match, Veseli vede sventolarsi il cartellino giallo sotto al naso: il difensore granata, anticipato da Pinna, finisce per colpirlo col ginocchio. Giustissima l’ammonizione.

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