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Moviolone Frosinone-Salernitana: tre episodi rivedibili per Abbattista

Un episodio in area ciociara su Giannetti a inizio partita, un altro molto dubbio su Dziczek nel finale e un giallo che manca a Curado per un contatto con Djuric neppure fischiato. L’anticipo del venerdì sera affidato al signor Eugenio Abbattista di Molfetta non vede il fischietto pugliese centrare pienamente la sufficienza.

Primo tempo senza troppe interruzioni e abbastanza corretto grazie anche all’atteggiamento da parte del direttore di gara, molto autoritario sin dall’inizio. Ordine mantenuto anche grazie ai rimproveri che arrivano al 3′ e al 12′. Il primo è rivolto a Szymiński che, a palla lontana, entra abbastanza duramente su Djuric. Il secondo è nei confronti di Gyomber che non frena in tempo e travolge Ciano. Quest’ultimo, voltato di spalle, cercava di stoppare un lancio lungo di un compagno. Siamo all’inizio, primi interventi, giusto in entrambe le occasioni non estrarre nessun cartellino. Ma proprio all’inizio, dopo un minuto e mezzo di gioco, Zampano aveva trattenuto visibilmente e ripetutamente Giannetti in area di rigore ciociara, sugli sviluppi di un corner a favore della Salernitana: fin troppo onesto l’attaccante del cavalluccio, che – ingolosito dalla possibilità di prendere il pallone – non si lascia cadere. Abbattista, chiuso forse nella visuale dalla massa di calciatori, non vede che il difensore di casa praticamente quasi sfila la maglia di Giannetti, oppure non se la sente di fischiare. Al 37’ i giocatori del Frosinone protestano timidamente per un presunto fallo di mano in area di rigore. Sul cross di Maiello il pallone finisce sul braccio di Capezzi posizionato sulla linea dell’area di rigore. Difficile da capire se il calciatore granata fosse dentro o meno, tuttavia il braccio sembra attaccatissimo al corpo, con il centrocampista girato di spalle. Abbattista, peraltro, è vicinissimo all’azione e lascia proseguire senza esitazioni.
Nella ripresa l’arbitro è bravo a non cadere in inganno: dopo 8 minuti, Beghetto va a terra in area di rigore simulando una manata da parte di Gyomber che non c’era assolutamente; decisone corretta quella di non assegnare il penalty. Al 62’ Tutino appena entrato va giù in area di rigore dopo il contatto con Szymiński. Successivamente arrivano le proteste della Salernitana, non tanto per la pretesa trattenuta ai danni dell’attaccante, quanto per il tocco con la mano di Curado. Nella stessa circostanza, dopo il rimbalzo il pallone effettivamente colpisce prima il piede del calciatore ciociaro e poi carambola inavvertitamente sul braccio; giusta anche in questo caso, come da regolamento, la decisione di non assegnare la massima punizione.
Dopo un giro di lancette, Curado interviene in scivolata su Djuric colpendo sì la palla, ma prima la caviglia del bosniaco che nell’occasione si fa male ed è costretto ad abbandonare il campo. Qui la svista da parte dell’arbitro è evidente: c’erano gli estremi non solo per assegnare quello che sarebbe stato un calcio di punizione pericoloso a favore dei granata, ma anche un cartellino giallo potenzialmente incidente. Ad un quarto d’ora dal termine, arriva il primo giallo della partita. Aya arriva in ritardo su Ciano rifilandogli un pestone, sanzione che ci sta tutta. Sacrosanta anche l’ammonizione che arriva soltanto cinque minuti dopo (la prima per i padroni di casa). In questo caso è Carraro che vede sventolarsi il cartellino per una trattenuta ai danni di Gondo, impedendo la ripartenza. A tre minuti dal novantesimo Gondo infila la palla in rete ma non si può parlare di gol annullato perché il gioco viene fermato qualche secondo prima: il direttore di gara punisce una trattenuta dello stesso attaccante ex Rieti ai danni di Salvi. Apparentemente sembra aiutarsi con le braccia.

Al minuto 92′ altro episodio discutibile: Dziczek riceve palla da Tutino al limite dell’area di rigore e viene sbilanciato alle spalle da Maiello che arrivava in corsa. Il polacco si lascia un po’ andare, vero, e la spinta non vistosissima con le braccia forse trae l’arbitro in inganno: ma è con la coscia destra e l’anca che il centrocampista ciociaro commette l’intervento ai danni di Dziczek. Non sarebbe stato affatto uno scandalo fischiare in quell’occasione. Cosa? Anche una punizione dal limite. Si può infatti obiettare, caso mai, che l’inizio dell’intervento di Maiello avviene appena fuori dall’area. Nel quinto ed ultimo minuto di recupero, dopo la regola del vantaggio applicata da Abbattista, arriva l’ammonizione anche per Curado: il difensore giallazzurro aveva, qualche secondo prima, steso Tutino con un intervento in scivolata in netto ritardo.

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