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Moviolone Lecce-Salernitana: dubbi sul rigore non assegnato ai granata. Giusto il rosso a Bogdan

Se la partita di andata tra  Lecce e Salernitana si è chiusa con qualche episodio rivedibile, il ritorno non è stato da meno. Il protagonista è lo stesso: Daniele Chiffi di Padova, che avrebbe potuto dirigere meglio un match, comunque dall’altissima posta in palio e sulla carta difficile che coincide con la prima sconfitta della Salernitana con lui in campo. Nessuna ammonizione, soltanto un rosso diretto, giusto, comminato a Bogdan.

Al 7’ Di Tacchio, incuneatosi in area, va giù chiedendo un rigore. L’arbitro fa cenno che l’intervento è sulla palla, lasciando correre. Difficile capire se ci siano gli estremi per il penalty, ma dal replay Tachtsidis sembra contrastare sia la palla che il piede dell’avversario. Decisione dunque molto dubbia, e che, se avesse portato all’assegnazione del tiro dal dischetto, avrebbe cambiato di certo le sorti della gara. Alla mezz’ora il Lecce sfiora il vantaggio con Coda che dopo una leggera spinta (giudicata regolare dall’arbitro) su Bogdan, colpisce la traversa. La palla ritorna in campo e viaggia sulla linea di porta; a salvarla è Di Tacchio. Bravo Chiffi nel non assegnare la rete con la palla che non entra mai; meno bravo nel non assegnare la punizione agli ospiti per la spinta dell’attaccante giallorosso che, seppur furba, è indubbiamente fallosa.

Nel finale della prima frazione c’è spazio per un parapiglia in campo che vede protagonisti Tachtsidis e Di Tacchio; Chiffi arriva a fare da pacificatore e senza ammonire nessuno, riesce a calmare gli animi. Nella ripresa, al minuto 63, arriva il cartellino rosso per Bogdan che, superato in velocità da Coda, lo stende. L’attaccante era indirizzato verso la porta e il fallo commesso da ultimo uomo merita l’espulsione. In questa occasione, nulla da ridire sulla decisione arbitrale come confermato anche dall’assenza di proteste da parte del difensore grnata e dei suoi compagni di squadra. Al 72’, quando arriva il raddoppio del Lecce, c’è da rivedere la posizione di Rodriguez al momento del passaggio di Maggio. Il piede dell’attaccante salentino sembra essere leggermente oltre ma è difficile capirlo dato anche il posizionamento della telecamera non allineata. Insomma si tratta di millimetri per quella che sarebbe stata una chiamata difficilissima ad occhio nudo. Ciò non basta però al direttore di gara che non riesca a raggiungere la sufficienza, complice anche qualche sbavatura di troppo.

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