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Moviolone Roma-Salernitana. Volpi, che confusione: pessima direzione dell’aretino

Alla fine ha scontentato tutti, molto di più la Salernitana, dato il risultato finale. L’aretino Manuel Volpi ha fatto molta confusione nella gestione di Roma-Salernitana, che è stata una partita densissima di episodi. Anche per questo l’agonismo del match è salito alle stelle e l’arbitro ha fatto un uso dei cartellini forse eccessivo (ben 13 gialli) per provare a tenere in pugno la gara. Non ci è riuscito, insufficienza piena.

In confusione dall’inizio

Il primo giallo è già un errore, dato che al 15′ Bohinen ferma Mkhitaryan andando chiaramente sul pallone in scivolata, anche se da tergo, ma per il direttore di gara si tratta di un intervento falloso e che interrompe anche un’azione di ripartenza. Tre minuti dopo invece c’è uno dei momenti chiave della partita in area giallorossa, perché Rui Patricio raccoglie senza disturbo il cross di Obi, ma dietro di lui Ibanez frana su Djuric. L’arbitro non se ne cura e non c’è nemmeno un check con il Var, Mazzoleni. Vero è che la palla era già della Roma, ma questo è più un aggravante che altro, anche perché Ibanez, cadendo, non fa nulla per evitare il contatto con il bosniaco, anzi quasi lo cerca con lo slancio. Il contato era netto. Al 21′ è sacrosanta la punizione da cui Radovanovic porta in vantaggio la Salernitana, assegnata per il fallo di Kumbulla su Ederson che lo aveva saltato allungandosi il pallone; anche in questo caso poi l’arbitro aretino estrae il cartellino giallo. Ammonizione giusta in differita al 30′ per Djuric (nel frattempo c’era stata la corretta applicazione del vantaggio dopo il pestone a Cristante). Segue un altro episodio chiave, con il contatto in area granata tra Obi e Mkhitaryan, che appena sente toccarsi alle spalle si lascia cadere, facendo anche innervosire Ranieri che va ad intimargli di non simulare. Per l’arbitro l’entità del contatto è troppo lieve e il check del Var giunge allo stesso esito nonostante le tantissime proteste giallorosse. A velocità normale, va detto, sembravano esserci gli estremi per la concessione del penalty e la panchina di Mourinho va su tutte le furie. Al 39′ si vedono i primi segni della confusione della terna arbitrale, perché in zona avanzata Lassana Coulibaly ruba il tempo a El Shaarawy, il quale lo colpisce con un intervento in scivolata che sarebbe anche da giallo, ma l’arbitro concede clamorosamente fallo in attacco e punizione alla Roma: l’assistente, Alessandro Costanzo, che era proprio di fronte all’azione, fa ancora peggio non correggendo la decisione del collega nonostante la posizione più vantaggiosa per giudicare. Al 41′ serve l’intervento del Var a salvare la Salernitana dal calcio di rigore assegnato inizialmente da Volpi per il fallo di Gyomber su Felix, lanciato a grandissima velocità. Il contatto è lieve ma c’è (a dirla tutta, lo slovacco avrebbe dovuto forse commettere prima l’intervento, resosi conto della maggiore rapidità dell’avversario) e a quella velocità non c’è dubbio sul fatto che sia falloso, ma avviene fuori area anche se poi per lo slancio l’attaccante della Roma cade all’interno. Basta rivedere infatti pochi replay all’arbitro per tornare sui suoi passi e assegnare calcio di punizione dal lato corto dell’area. A questo punto i capitolini vorrebbero una correzione anche sul colore del cartellino mostrato a Gyomber, che era stato giallo, ma Felix era molto defilato e non c’erano gli estremi per il rosso.

La ripresa

Continuano a piovere ammonizioni che al termine della partita saranno tredici. Al 9′ viene ammonito Cristante che spende fallo e giallo per fermare il contropiede granata partito da Coulibaly palla al piede. Ineccepibile anche il giallo per la brutta entrata di Ribéry in tackle su Sergio Oliveira. Al 26′ viene invece ammonito Sepe per la perdita di tempo su rinvio dal fondo: una tipologia di cartellino che ci sta solitamente dopo più di un richiamo, mentre all’indirizzo del portiere granata è stato estratto in modo forse affrettato. Al 30′ tocca a Kastanos finire sul taccuino dell’arbitro per la scivolata in ritardo su Abraham; decisione corretta. Ammonito poi Mkhitaryan per il calcione rifilato a un monumentale Coulibaly al 35′. Nemmeno un giro di lancette dopo viene punito col giallo Zortea dopo aver atterrato Zalewski. Al 40′ ultimo episodio chiave dell’incontro, con quella che sembra un’innocua punizione che ha fatto tutta la differenza del mondo perché da lì è arrivato il 2-1 di Smalling. Nell’occasione però Ederson aveva nettamente anticipato Mkhitaryan, che poi era andato giù per la strabordante fisicità del brasiliano, portando Volpi ad assegnare il fallo che tanto ha fatto infuriare anche Walter Sabatini. Insomma, da un intervento pulitissimo è nato il gol della vittoria capitolina. Al 45′ meriterebbe l’ammonizione anche Perez, sia per il brutto fallo che per il pallone allontanato, non è però dello stesso avviso Volpi: allora Radovanovic va a farsi giustizia da solo e il giallo se lo becca lui insieme ad Abraham che non c’entrava assolutamente nulla con il parapiglia creatosi. La mischia coinvolge anche le due panchine, con Mourinho che poi si scuserà e darà ragione allo staff granata. A chiudere la partita c’è infine l’ammonizione presa per la perdita di tempo di Rui Patricio che all’ultimo minuto di recupero ci mette decisamente troppo a rimettere in gioco il pallone dal fondo.

 

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