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Moviolone Salernitana-Cremonese: braccio largo, manca un rigore ai granata

L’arbitro Matteo Marchetti, della sezione di Ostia Lido è finito al centro dell’attenzione dopo la direzione di Salernitana-Cremonese. A far discutere molto è stata la decisione di far ribattere il rigore che Ciofani aveva fallito e su cui era poi arrivata la ribattuta vincente di Castagnetti, ma in quel caso l’interpretazione del regolamento è stata  corretta. Questo episodio però è stato l’ultimo della gara in ordine cronologico, rappresentandone il culmine.

La prima sanzione è invece quella ai danni di Fazio, che all’8′ è costretto a spendere fallo e cartellino giallo con una trattenuta su Okereke per evitare che il nigeriano si involasse a campo aperto verso la porta dopo un’incomprensione con Lovato. Al 12′ primo episodio dubbio: il gran gol di Okereke sembra viziato da un gomito decisamente troppo alto e largo di Tsadjout nel contrasto aereo con Lovato, che favorisce poi la conclusione al volo dell’attaccante grigiorosso. Nessun richiamo neanche da parte del Var, Paolo Valeri, a rivedere l’azione e rete convalidata senza ulteriori esami. Al 23′ altra azione da moviola: Okereke sorprende Lovato alle spalle e lo anticipa in area, l’ex Cagliari va fuori tempo e colpisce di striscio la punta della Cremonese che va giù. Il fischietto laziale lascia correre e assegna rimessa dal fondo, valutando probabilmente il fatto che il pallone non sarebbe comunque stato nella disponibilità dell’attaccante, ma il dubbio rimane. Al 31′ avviene invece l’errore più grave da parte della direzione arbitrale. Sullo spiovente di Candreva, Tsadjout controlla la palla con la mano dopo averla mancata di testa nel tentativo di tagliare fuori Piatek. Il braccio non è attaccato al corpo, la deviazione è netta e impatta decisamente la dinamica di gioco, surreale non solo non assegnare il calcio di rigore, ma soprattutto che dalla sala Var non arrivi nessun invito a riesaminare l’azione. Al 36′ è bravo il primo assistente Bresmes a pescare Sernicola leggermente avanti a Fazio, penultimo difendente della Salernitana, annullando giustamente il gol del 17 grigiorosso. Al 40′ arriva il secondo cartellino giallo, per Hendry che travolge Dia mancando l’anticipo. Ammonito anche Sernicola al 44′, per una sbracciata su Bradaric.

Nella ripresa non accade granché, se non l’episodio citato in apertura, che insieme alla paura per il trauma subito da Lovato al 2′ è il motivo principale dei sette minuti di recupero concessi prima del triplice fischio. L’azione che determina il calcio di rigore è un contrasto tra Fazio e Zanimacchia avvenuto nei pressi dell’area piccola al 39′. Entrambi vanno su una palla vagante, l’argentino si pianta a terra in maniera composta, ma in ritardo, il calciatore ospite arriva a tutta velocità e dopo essere intervenuto sul pallone senza molta coordinazione viene colpito dall’ex Roma mentre la sfera finisce lontano dai due. La dinamica è molto simile a quella tra Lovato e Okereke nel primo tempo, ma qui il contatto è più marcato e soprattutto la palla rimane in gioco. Inizialmente comunque Marchetti aveva lasciato che l’azione proseguisse, poi alla prima interruzione è stato chiamato all’on-field review e riguardando le immagini è tornato sui suoi passi assegnando il calcio di rigore. Dagli 11 metri Ciofani si incarica della battuta, ma viene ipnotizzato da Sepe che respinge, poi Castagnetti ribadisce in rete. Il portiere granata va subito a protestare e a ragion veduta, infatti il Var segnala subito a Marchetti che il calciatore della Cremonese era entrato in area prima della battuta. Non c’è però fallo a favore della Salernitana, perché l’infrazione avviene con il pallone non ancora in gioco, ma rigore da ripetere in quanto anche la ribattuta fa parte della stessa azione del calcio di rigore e quindi questo va considerato come segnato. Sulla ripetizione altro miracolo di Sepe su Ciofani, ma stavolta il primo ad arrivare sulla respinta è lo stesso ex Frosinone e non c’è nulla da fare. Molto indispettito l’estremo difensore granata, beffato dopo aver parato due rigori a strettissimo giro, torna a protestare e stavolta viene ammonito. Sull’assegnazione del rigore è poi tornato Krzysztof Piatek, ai microfoni di Sky Sport nel post-partita, dicendo che per lui non c’era e aggiungendo: “Il difensore non deve fermarsi e non toccare niente, però guardando in slow motion al Var è facile per l’arbitro prendere decisioni“.

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