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Moviolone Salernitana-Spezia: Dionisi grazia Di Tacchio, rosso diretto a Bartolomei. Terzi-Mantovani, che abbracci!

Non era una gara dalle particolari difficoltà per l’arbitro aquilano Dionisi, autore di una prova da 6-, tutto sommato sufficiente ma con qualche piccolo dettaglio a cui avrebbe potuto prestare più attenzione. Marino se n’è apertamente lamentato ieri, parlando di “aiutini per la Salernitana” a fine partita. Anche su sponda granata c’è qualcosa da puntualizzare.

Pronti-via, al 7′ Jallow entra molto deciso su Pierini in tackle: palla piena, per l’arbitro è però sanzionabile col calcio di punizione. Al 13′ il metro di giudizio è molto meno severo per Dionisi coi campani, visto che grazia Di Tacchio per un’intervento in scivolata ancora su Pierini: per la dinamica, poteva starci il cartellino giallo (e il centrocampista era diffidato, la Salernitana ringrazia). Così come poteva starci l’ammonizione su Crimi qualche minuto dopo per un intervento simile. Dionisi si ammorbidisce e la partita non si incattivisce: regolare la posizione di Bocalon sul gol del vantaggio, il primo tempo scorre via senza particolari annotazioni. Poco prima dell’intervallo, l’episodio che può mettere in discesa la partita dell’ippocampo con l’espulsione dello spezzino Bartolomei, dapprima solo ammonito per un netto fallo ai danni di Mazzarani, poi vittima di un cartellino rosso diretto per aver applaudito ironicamente l’arbitro. Atteggiamento irriguardoso e proteste, irreprensibile la decisione di Dionisi. Tuttavia, paradossalmente, l’inferiorità numerica rafforza i liguri che nella ripresa scendono in campo con più convinzione. Il fischietto abruzzese se la cava ma sorvola su diversi tentativi dello spezzino Terzi – sulle palle inattive per lo Spezia – di liberarsi con le cattive della marcatura di Mantovani. Niente baci, solo abbracci in area che diventano reciproci per tutta la partita, Dionisi sorvola. Nel finale (87′) ammonizione ingenua ma corretta rimediata da Bocalon (la terza nelle ultime quattro partite, alla prossima entrerà in diffida) che mette uno sgambetto gratuito ad Augello in possesso palla nella metà campo granata ma in zona non pericolosissima. Quattro minuti di recupero dopo il 90′ fanno protestare il tecnico spezzino nei confronti del quarto uomo: sei cambi e un paio di interruzioni, qualche rallentamento nelle rimesse e nella restituzione dei palloni per la squadra di casa. Ma fa parte del gioco nella ruota che gira. Chi deve difendere il risultato coi denti, lo sa.

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