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Moviolone Sampdoria-Salernitana: cartellini ok, granata chiedono rigore

Dopo la partita d’andata al signor Davide Massa è toccato dirigere anche il ritorno fra Sampdoria e Salernitana, gara molto equilibrata. Nonostante l’importanza del match fra due squadre che lottano per la salvezza, il fischietto di Imperia non ha avuto particolari problemi nel gestire i tanti contatti e i duelli fisici da cui scaturiscono i 7 cartellini gialli. Unico episodio dubbio nel finale, quando la maglia di Piatek si allunga in area di rigore blucerchiata: per l’arbitro non c’è nulla.

La prima frazione

Al 20’ Massa decide di estrarre il primo giallo del match in direzione di Nuytinck che colpisce in netto ritardo la caviglia di Piatek. Decisione più che comprensibile. Otto minuti più tardi arriva il primo cartellino anche tra le file della Salernitana: Daniliuc frana sul corpo di Jese Rodriguez non riuscendo a fermarsi in tempo. Ammonizione meno scontata della precedente, ma che ci può stare. Al 42’ non ci sono dubbi sul giallo assegnato a Cuisance dopo la scivolata irregolare ai danni di Coulibaly. Diversa la scelta del direttore di gara che, pochi istanti dopo, sorvola sul piede a martello di Winks, ancora una volta sul maliano. Poteva starci il fallo.

La ripresa

Fioccano altre sanzioni, a partire da quella del neo entrato Maggiore al minuto 51 dopo lo sgambetto a Leris al centro del campo. Decisione corretta. Sul taccuino dei cattivi ci finisce giustamente anche Piatek due minuti più tardi, in seguito al pestone rifilato a Nuytinck che lo aveva anticipato. All’86’ altro netto giallo sventolato da Massa, questa volta in faccia a Dia, reo di aver strattonato Zanoli in maniera prolungata. L’arbitro non può far finta di nulla nemmeno tre giri di lancette dopo quando Malagrida spende il cartellino giallo, interrompendo la potenziale ripartenza di Coulibaly. L’episodio chiave della moviola lo si annota nell’ultimo dei 5′ di recupero. Nella fattispecie, Piatek reclama a gran voce un calcio di rigore, dopo la trattenuta in area di Zanoli ai suoi danni che ne provoca la caduta. La maglia del polacco si allunga ma l’arbitro lascia proseguire accusando l’attaccante di essersi lasciato andare troppo facilmente. Decisione di Massa confermata anche dal Var dopo un rapido silent check; rimane più di un dubbio su un contatto che se avesse portato al penalty, non avrebbe creato scalpore. La trattenuta dal replay sembra evidente, il giudizio del direttore di gara porta però ad una tenuità di contatto che non giustifica la caduta dell’attaccante.

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