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Moviolone Venezia-Salernitana: Minala ingenuo, paradosso VAR. E quella designazione…

La tattica del “piangi e … ” funziona solo in parte. La Salernitana si salva ai rigori, il Venezia piange ma deve recriminare in primis con sé stesso per non essere riuscito a segnare un gol malgrado gli 80 minuti complessivi di superiorità numerica. Al Penzo succede praticamente di tutto: stavolta il VAR invocato da Cosmi all’andata arriva in soccorso dei lagunari. Ma non basta. Qualcuno dovrebbe anche chiarire come mai alcuni autorevoli organi di stampa veneti erano già a conoscenza della designazione di Nasca al VAR ben prima dell’ufficialità arrivata dall’AIA. Ma questa è un’altra storia che aggiunge ulteriore coda di polemiche ad un finale di stagione in cui è accaduto già tutto ed il contrario di tutto.

Che non sia un pomeriggio semplice per Aureliano lo si intuisce dopo appena trenta secondi. Lopez allarga l’alettone, Lombardi stramazza al suolo. Immediato il capannello di calciatori veneti intorno all’arbitro emiliano, scena che si ripeterà praticamente ad ogni fischio.

Al 14’ André Anderson manda fuori tempo Modolo, poteva starci il giallo. La gara scivola via brutta, tesa, nervosa, continuamente spezzettata. Comprensibile vista l’importanza della posta in palio.

Al 32’ Di Tacchio chiude provvidenzialmente a limite dell’aria granata, Lombardi lo stende intervenendo fuori tempo ma non riceve sanzione disciplinare. Un giro di lancette e Aureliano redarguisce Menichini reo di aver abbandonato l’area tecnica per confabulare con Pucino.

Al 41’ il Venezia passa in vantaggio con Modolo sugli sviluppi di un calcio da fermo assegnato per fallo di Pucino su Bocalon. Al 42’ primo giallo per Bocalon che rifila un calcione ad Anderson. Sessanta secondi e l’episodio che rischia di compromettere i piani granata. Fallo laterale in favore della Salernitana, Domizzi allarga il braccio e spinge Djuric che cade a terra in area di rigore lagunare. Aureliano sorvola, altrettanto fa sull’evidente gomitata rifilata da Minala al ventre di Modolo. Nasca richiama l’attenzione dell’arbitro che va al monitor per rivedere l’azione ed espelle Minala. Il contatto tra Djuric e Domizzi non viene analizzato in quanto non giudicato “errore grave” pur nella stessa azione passata in rassegna al VAR: paradosso di un protocollo che fa acqua da tutte le parti.

Al 46’ trattenuta di Bocalon su Migliorini, Aureliano sorvola. Al 49′ intervento di Migliorini, proteste lagunari per un fallo di mano che però è inesistente in quanto l’ex calciatore dell’Avellino prende il pallone nettamente col petto.

Al 65’ altro intervento falloso di Bocalon su Di Tacchio senza che nessun granata accenni la benché minima protesta. Cosmi capisce che l’ex d turno sta rischiando grosso e lo richiama in panchina inserendo Zigoni. Al 79’ giallo giusto per Schiavone che ferma Odjer lanciato in ripartenza. Si va ai supplementari quando al 95’ Rossi segna su cross di Zampano ma in evidente posizione di offside. Al 100’ Pimenta s’aggrappa ad Odjer, fallo e ammonizione inevitabile. Aureliano grazia anche Bentivoglio che prima rifila una manata ad Odjer, poi stende Djuric per due volte. Il resto è storia: la sofferenza dagli undici metri, poi la liberazione.

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